Politica CapitanataSan Giovanni Rotondo

Crisi politica a San Giovanni Rotondo: Rifondazione passa all’opposizione

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Crisi politica a San Giovanni Rotondo: Rifondazione passa all’opposizione

Il sindaco Barbano diserta l’Aula. Rifondazione passa all’opposizione

San Giovanni Rotondo nell’agonia: si è oltrepassato il limite

«Non possiamo permettere che l’immobilismo del Sindaco

continui a bloccare la città» dichiara Cappucci

San Giovanni Rotondo: nel Consiglio Comunale di lunedì 14 aprile si è consumata una scena grottesca, al limite del surreale: tra le file della cosiddetta “maggioranza”, soltanto il consigliere Roberto Cappucci era presente in Aula. Il sindaco Barbano, la Giunta e il resto dei consiglieri hanno invece scelto di disertare la seduta, adducendo la pretestuosa giustificazione del recital “La Passione” con Sebastiano Somma, previsto alle ore 20:00, con il Consiglio Comunale anticipato, per la stessa ragione e su esplicita richiesta, alle ore 17:00.

Il Circolo «L. Pinto» del Partito della Rifondazione Comunista e il consigliere comunale Roberto Cappucci denunciano con fermezza l’ennesimo episodio di grave irresponsabilità istituzionale, che conferma l’incapacità del primo cittadino di affrontare a viso aperto la crisi politica in corso e il continuo tentativo di eludere ogni confronto democratico. La città è bloccata da mesi, senza una direzione e senza una maggioranza reale. Le priorità di questa amministrazione, evidentemente, sono altre.

«È palese che la maggioranza non esiste più. La città è ferma, senza programmazione, senza una idea di futuro come dimostra l’assenza del sindaco in Aula. Abbiamo pazientemente e coerentemente atteso dei segnali di svolta, che, ancora una volta, non sono arrivati. Abbiamo chiesto, in ogni riunione, che ci si ricompattasse, che si ritrovassero le ragioni fondanti della nostra coalizione, ma senza successo -. Ha dichiarato il consigliere comunale Roberto Cappucci – Sono sempre più forti le voci di accordi con consiglieri eletti all’opposizione, accordi che stravolgerebbero la volontà popolare, mettendo una pietra tombale sul programma col quale abbiamo vinto le elezioni. Non siamo più disponibili ad attendere oltre, non possiamo permettere che l’immobilismo del Sindaco continui a bloccare la nostra città. Non ci sono più le condizioni per restare in quella che era la maggioranza a sostegno del sindaco Filippo Barbano: annuncio il mio passaggio fra i banchi dell’opposizione, chiedendo contestualmente le dimissioni del sindaco»Ha così concluso il suo intervento Cappucci.

La crisi politica esiste eccome. Non è un’invenzione, non è propaganda. Per questo il Partito prende le distanze e si dissocia ufficialmente dal comunicato diffuso nei giorni scorsi dal gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle: un testo che si distingue per toni intimidatori e autoritari, che liquida il dissenso come «spazzatura» e insulta cittadini e consiglieri con livore e superficialità. Un linguaggio che nulla ha a che fare con il confronto politico democratico, e che non rende giustizia alla storia del Movimento 5 Stelle né alla sua attuale leadership nazionale, come dimostrato dai molti elettori 5S che hanno, anche loro, preso le distanze dal documento.

Di fronte al progressivo sgretolamento del progetto politico di Barbano, e all’ipotesi sempre più concreta di un nuovo inciucio di potere con consiglieri del centro-destra, ribadiamo con chiarezza che l’unico atto dignitoso che resta al sindaco è rassegnare le dimissioni. Per rispetto dell’Aula, del mandato ricevuto, ma soprattutto per rispetto della cittadinanza.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]