Crisi idrica, strategie e investimenti messi in campo da Aqp e Regione Puglia
Crisi idrica, strategie e investimenti messi in campo da Aqp e Regione Puglia
Acquedotto Pugliese, in sinergia con la Regione Puglia, garantisce i livelli di efficienza del servizio potabile nonostante un contesto di crisi idrica, fenomeno su scala globale destinato ad acuirsi durante la stagione estiva, mediante un piano di interventi e di investimenti che interessano l’intero territorio regionale.
In risposta al contesto emergenziale, la Regione Puglia ha presentato al Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR la richiesta formale di anticipazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 per interventi nel settore idrico pari a circa 307,5 milioni di euro. Le risorse dell’FSC serviranno a realizzare opere strategiche quali: accordo quadro per interventi di manutenzione al sistema Irrigazione Salento; collegamento degli acquedotti Locone-Ofanto in corrispondenza della vasca di Canosa (Foggia); realizzazione della rete idrica nell’abitato di Castellaneta (Taranto) con potenziamento del serbatoio; costruzione dell’acquedotto di Borgo Tre Santi e Angeloni nel comune di Cerignola (Foggia); raddoppio della premente esistente e potenziamento del serbatoio a servizio dell’abitato di Monte Sant’Angelo (Foggia); realizzazione del nuovo serbatoio a servizio dell’abitato di Stornara (Foggia); realizzazione della condotta premente dall’impianto di sollevamento al serbatoio “Pagliara Vecchia” di Torremaggiore e della condotta adduttrice dal serbatoio di Torremaggiore al serbatoio di San paolo Civitate (Foggia); realizzazione della nuova condotta adduttrice a servizio di Calendano, frazione di Ruvo di Puglia (Ba); ristrutturazione della traversa sul torrente Sauro in agro di Aliano (Matera); riefficientamento e messa in sicurezza di impianti, canale pensile e opere civili delle sorgenti del fiume Tara a Statte (Taranto); ristrutturazione dei serbatoi degli acquedotti rurali della Murgia in Agri diversi – rete idrica schemi nord e sud (II lotto funzionale); progetto per il ripristino di funzionalità dell’acquedotto rurale della Murgia Zona Sud (Lotto I); recupero funzionale di opere ed impianti del sistema di Irrigazione Salento (Lotto III); sostituzione di tratti di tubazione premente e discendente relativi alla vasca B4 dell’impianto irriguo Sinni Metaponto 1, Settore IV; intubazione del canale a cielo aperto “Adduttore San Giuliano” (Taranto); progetto di manutenzione straordinaria per la sostituzione della condotta principale B DN 1600 e DN 1200 a Ginosa (Taranto); progetto di manutenzione straordinaria delle opere annesse alla diga del Locone per la messa in sicurezza dell’impiantistica a Minervino Murge (BAT); adeguamento funzionale dei pozzi irrigui a servizio dei comprensori del litorale barese nord e sud; lavori di manutenzione straordinaria delle apparecchiature idrauliche e degli impianti di sollevamento a servizio del comprensorio di Minervino Alto (BAT); messa in sicurezza della cabina elettrica ed efficientamento dei gruppi motore pompe dell’impianto di sollevamento di Montagna Spaccata in agro di Cerignola (Foggia); ammodernamento e messa in sicurezza ddelle apparecchiature vasche Sinistra Ofanto-San Ferdinando di Puglia (BAT), Cerignola (Foggia); miglioramento del sistema di distribuzione del Distretto 9del Comprensorio della Sinistra Ofanto-San Ferdinando di Puglia (BAT); minimizzazione delle perdite idriche del Canale Adduttore del Tavoliere a Casalvecchio di Puglia, Castelnuovo della Daunia, Lucera, Pietramontecorvino e Torremaggiore (Foggia); ammodernamento della rete di distribuzione degli impianti irrigui di Margherita di Savoia e Zapponeta (BAT); adeguamento tecnologico dell’impianto depurativo di Nardò (Lecce); riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sav-Manduria (Taranto) e relativi scarichi complementari; progetto di una rete irrigua e controllo della qualità, disinfezione, distribuzione delle acque raffinate provenienti dal depuratore di Martina Franca (Taranto); progetto di interramento della rete idrica di connessione con i pozzi Catuscio, Tommasone, Volza e Carpari a Locorotondo (Bari).
La Regione ha, inoltre, aggiudicato la gara per l’affidamento dei lavori di intervento di ottimizzazione e recupero funzionale delle opere, degli impianti e delle apparecchiature dell’Invaso Pappadai con fondi propri pari a 1.319.069 euro. L’intervento riguarderà la manutenzione e il ripristino di tutte le apparecchiature elettromeccaniche dell’invaso e ciò consentirà, durante il periodo invernale, di accumulare una riserva di circa 19.900.000 metri cubi di acqua. I lavori per le due gare aggiudicate, che saranno contrattualizzate entro la fine del mese, partiranno a settembre, mese in cui verrà, inoltre, bandita la gara per il terzo lotto. L’obiettivo è di utilizzare le riserve d’acqua dell’invaso Pappadai per la stagione estiva 2025.
Sul piano degli investimenti, Acquedotto Pugliese nel 2023 ha destinato circa 503,4 milioni di euro per interventi infrastrutturali, di manutenzione straordinaria e per allacciamenti idrici e fognari, con una quota per abitante pari a 127 euro (dato oltre la media italiana e superiore ed europea). Tra i più importanti, i lavori di potenziamento, estendimento e risanamento della rete idrica e fognaria a Veglie, Leverano e Copertino, il completamento della rete idrica e fognaria a servizio della zona costiera nelle borgate San Vito, Lama e Talsano mare nel comune di Taranto e il risanamento delle reti idriche di distribuzione dei comuni ricadenti nelle province di Brindisi, Foggia e Taranto.
Sono in corso di redazione ulteriori 200 progetti di interventi infrastrutturali, il cui valore complessivo è pari a 2,6 miliardi di euro. Tra le opere di approvvigionamento idrico e adduzione primaria che verranno co-finanziate nell’ambito del Programma POR Puglia 2014-2020, il potenziamento degli impianti di depurazione di Bari Est e di San Severo, il completamento delle reti idriche e fognarie di Lido Marini e collettamento al depuratore di Morciano di Leuca –Salve e l’adeguamento al D.Lgs. 152/06 e ss.mm. ii. dell’impianto di depurazione dell’agglomerato di Martina Franca con realizzazione del recapito finale transitorio (inclusa la rifunzionalizzazione del recapito finale esistente).
A questi interventi si sommano investimenti mirati per perseguire una strategia di medio-lungo termine in materia di decarbonizzazione, economia circolare e digitalizzazione. Gli interventi di maggior rilievo riguardano la progettazione e installazione di impianti fotovoltaici (circa 332 mila euro), lo sviluppo della cogenerazione mediante biogas presso gli impianti di depurazione con digestione anaerobica dei fanghi (101 mila euro) e lo sviluppo del progetto di ricerca “Watergy-efficientamento energetico del SII”, volto alla produzione di energia elettrica dallo sfruttamento di pressioni di rete in esubero e sperimentato presso l’impianto di depurazione di Lecce (circa 351 mila euro).
Fondi pari a 605 mila euro sono stati destinati alla produzione di energia elettrica e termica. Investiti, inoltre, 16,2 milioni di euro nel comparto depurativo per la realizzazione di stazioni di disidratazione, riutilizzo acque reflue depurate, silos di accumulo fanghi, pese a ponte, bilance termiche, serre solari e digestioni anaerobiche. 30,1 i milioni spesi lo scorso anno per implementare il processo di digitalizzazione del servizio, mediante la realizzazione della Control Room di AQP, il rilievo e la mappatura GIS (4 lotti), la digitalizzazione di reti e impianti, il potenziamento di dotazioni hardware e software e i progetti nell’ambito della cybersecurity.
Per i bandi che prevedevano che il beneficiario fosse la Regione Puglia o l’Autorità Idrica Pugliese – AIP, AQP ha proposto progetti relativi ad interventi infrastrutturali, di digitalizzazione e innovazione tecnologica, ottenendo il cofinanziamento con fondi PNRR/REACT EU per un importo complessivo di circa 280 milioni di euro. Gli interventi proposti spaziano dal recupero delle perdite idriche e digitalizzazione, all’approvvigionamento idrico primario, al recupero perdite idriche sino alle reti fognarie e di depurazione oltre alla realizzazione di ciclovie.
Nell’ambito del Piano Nazionale Interventi Infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (PNIISSI) giudicati ammissibili interventi per un importo complessivo di 865 milioni di euro, riguardanti i settori “Acquedotti” e “Adduzioni”. Gli interventi proposti da AQP approvati nella prima tornata del PNISSI sono due, per un importo complessivo di quasi 40 milioni di euro e sono relativi alle Opere integrative dello schema idrico Gargano Nord – Medio Termine – Nuovo serbatoio di Ingarano, (22,3 mln di euro) e alla delocalizzazione dell’impianto di sollevamento di Manfredonia a servizio del serbatoio di compenso di Coppa Pilla, del Serbatoio di Monte Sant’Angelo e del serbatoio alto di San Giovanni Rotondo (19,8 milioni di euro).
Il piano degli investimenti si innesta in una più ampia strategia volta all’utilizzo ottimale delle risorse idriche. In questa direzione vanno i lavori di efficientamento delle reti, mediante la sostituzione delle condotte deteriorate, il monitoraggio delle pressioni in rete ed il loro controllo mediante valvole automatiche di controllo e la distrettualizzazione, il rinnovamento del parco misuratori installati. Questi interventi hanno reso possibile il risparmio di 15 milioni di metri cubi d’acqua nei primi sei mesi del 2024.
Circa il recupero delle perdite, tra il 2020 e il 2023 risultano ridotte di quasi 15 milioni di metri cubi di acqua; un’ulteriore riduzione di oltre 62 milioni di metri cubi è stata pianificata entro il 2029 grazie a un piano di risanamento delle reti idriche con progetti di risanamento che interessano 4.500 chilometri di condotte (per un investimento complessivo di quasi 2 miliardi di euro).
Grande attenzione anche all’utilizzo delle acque raffinate per uso irriguo, grazie agli impianti di Acquaviva delle Fonti, Castellana Grotte, Corsano, Fasano-Forcatelle, Gallipoli e Ostuni. Per ognuno di questi AQP ha predisposto i Piani di gestione dei rischi ambientali e sanitari previsti dalla normativa nazionale ed europea sul riuso. Nel 2023 in questi impianti è stato trattato un volume d’acqua di quasi 10 milioni di metri cubi e sono stati forniti 1,16 milioni di metri cubi di risorsa affinata all’agricoltura, (il doppio rispetto al 2022). Altri 24 depuratori gestiti da Acquedotto Pugliese sono già oggi dotati di impianto di affinamento e trattano un volume di quasi 35 milioni di metri cubi l’anno di risorsa. Per sopperire all’attuale assenza di reti irrigue al servizio di questi 24 impianti, AQP e Regione Puglia stanno studiando la possibilità di una distribuzione dell’acqua affinata mediante autobotti. Inoltre sono in fase di pianificazione interventi che entro il 2027 consentiranno a 74 impianti sui 185 complessivi il riuso delle acque, per un volume di circa 160 milioni di metri cubi l’anno sui 250 mln complessivamente trattati.
Infine, l’utilizzo strategico di modelli previsionali elaborati in progetti di ricerca e studi condotti insieme ad autorevoli istituti universitari è funzionale all’elaborazione sulle disponibilità idriche degli invasi e delle sorgenti che alimentano il sistema di approvvigionamento di Acquedotto Pugliese. Questi modelli sono in grado di contemperare più variabili caratterizzanti l’eccezionale quadro climatico odierno, da quelle metereologiche alle variazioni di domanda legate al fluttuare della popolazione nei diversi mesi dell’anno, in modo da fornire una risposta efficiente all’utenza del territorio regionale.
La realizzazione di piani di investimento sfidanti si inserisce in una visione strategica per l’utilizzo sostenibile ed efficiente della risorsa idrica. Una strategia declinata sulla realizzazione di grandi opere, improntata a policy finanziarie prudenti, senza gravare sulla tariffa agli utenti finali che negli ultimi sei anni è stata contenuta ampiamente sotto la media del 2%. Un’azione di sistema virtuosa tra Regione, Aqp, Aip capace di guardare al lungo periodo.