Storia

“Corv Corv e la cena al villaggio dei pescatori 1966”

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Manfredonia – Corv Corv era un pescatore, una specie di omone dalla voce un po’ grossa e rauca, ricordo l’anno contava il 1966, fumava il sigaro del famoso puzzolente tabacco, tenuto per giorni nel suo accendere e spegnere dal putrido odore forte e nauseabondo,quando si alzava bianco di fumo all’aria del villaggio.

Io ero molto piccino appoggiato a un muro lo guardavo seduto alla sua sedia di ottobre a luce del sole un po’ opaco.

Un giorno insieme ad altri amici li sentii che conversavano su un argomento, il fatto riguardava di una suntuosa e minuziosa preparazione di una cena speciale a base di capitoni, ovviamente ad occuparsi a tutto questo doveva pensarci solo lui unico incaricato.

Così dopo una settimana riuscì a preparare l’evento per bene, la tavola ben apparecchiata, con tanti boccali di vino rosso, mentre fuori casa con un braciere di fuoco vivo quell’antico di ottone dell’epoca di cui vi parlo,con una graticola messa su quei carboni bruciati, iniziò ad arrostire i famosi capitoni che aveva promesso ai suoi amici compensali della fatidica cena accordata, offerta esclusivamente a sue spese. Li cucinavano di buon odore i capitoni, Corv Corv, già brillo e contento cantava e girava i capitoni sul fuoco.

Nel frattempo arrivarono gli amici di banchetto, mentre stava quasi per finire di cucinare la particolare grigliata, tra una chiacchiera e l’altra tutto era pronto, entrarono in casa e iniziarono a mettere nei piatti tutti i pezzi abbondanti di capitoni con tante fette di pane, tutti soddisfatti si misero a sedere a prepararsi per quella lunga serata soprattutto di grande bevute.

Iniziarono a mangiare di grande gusto e appetito dell’ottimo sapore che avevano i capitoni,a voce alta dicevano che buoni sono sti capitoni…ma vut nu poc a caput a Corv Corv,breve, continuavano a mangiare saporito e a bere vino rosso .

Qualcuno ad un certo punto disse: – Ma dove hai pescato questi capitoni così buoni e grossi di spessore con tanta carne,e lui, Corv Corv, tra il dire serio e il divertito macabro pensando a come avrebbero agito gli amici di tavolo, quanto gli stava per dargli la notizia, che quei capitoni che stavano mangiando era un lungo serpente sparato da un amico contadino in campagna:-L’ho pescato in campagna,:-Come in campagna,-Si proprio lì perché è un serpente e no capitoni.

Non vi dico quando gli ospiti tutti stravolti con gli occhi di fuori a digrignare, e lui da morir dal ridere, da non poterne più fino a non riuscire nemmeno a respirare tanto il riso che gli veniva ,da avere forti dolori ai fianchi singhiozzando.

di Claudio Castriotta

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