Politica Italia

Conte: “Non sono andato ai funerali di Berlusconi, ma è surreale questo clima di canonizzazione”

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L’assenza del leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi è stata notata (e criticata) da molti. Conte, infatti, anche da ex premier non ha ritenuto indispensabile la sua presenza al Duomo di Milano per l’ultimo saluto al fondatore e leader di Forza Italia. Nonostante le polemiche e le critiche di un mancato gesto di correttezza istituzionale, Conte oggi dichiara al Fatto Quotidiano di non sentirsi in colpa della scelta fatta. 

“Non sono andato per rispetto sia nei confronti dei suoi cari e di tutti coloro che l’hanno amato e sostenuto, sia nei confronti dei principi e dei valori della nostra comunità politica. Ma trovo davvero surreale questo clima di canonizzazione di Berlusconi, tra iniziative celebrative del governo, programmazione tv a reti unificate e sospensione delle attività in varie istituzioni, comprese le aule parlamentari. Credo che questo sia un termometro di come abbia inciso in profondità il conflitto di interessi di cui Berlusconi è stato intrinsecamente portatore, con attività e interessi che si sono sovrapposti nei più diversi campi, dalla politica all’economia”, riflette Conte.

Conte, che con il suo M5S ha sempre combattuto la figura (e il sistema di potere) di Berlusconi, racconta alcune loro conversazioni e incontri. “L’ho sentito poche volte al telefono. Nel 2018 l’ho incontrato di persona durante le consultazioni per il mio primo governo. Lo ricevetti con una delegazione di Forza Italia: fu molto cortese, ma sperimentai subito la difficoltà di inserirsi in una conversazione quando lui parlava. L’ultima volta che l’ho sentito è stato subito dopo l’invasione russa, quando feci il giro di tutti i leader di partito per valutare una posizione comune”.

Conte, infine, sull’eredità politica di Berlusconi rimanda al mittente l’idea che ci possa essere anche lui a contendersi l’elettorato in uscita di Forza Italia. “Non ho alcuna intenzione di partecipare a questa corsa anche poco dignitosa, che si è scatenata tra i tanti che aspirano a mettere le mani sull’eredità elettorale di Berlusconi, e che semmai oggi piangono lacrime interessate”. 

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