Conte attacca il governo Meloni: “Smantellano il reddito di cittadinanza per colpire i più deboli”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, non ci sta. Questa mattina, dalle pagine del quotidiano Repubblica, il leader pentastellato è andato giù pesante contro la legge di bilancio del governo guidato da Giorgia Meloni. Il motivo della critica accesa di Conte è, ovviamente, il pacchetto di modifiche del governo di destra al reddito di cittadinanza, strumento principe degli anni di governo dei grillini. 

Conte, oggi, torna a denunciare uno smantellamento del reddito di cittadinanza che, di fatto, andrà a colpire i più deboli. “I giornali hanno anticipato che l’esecutivo sta lavorando per tagliare questo cosiddetto sostegno vitale ai cosiddetti occupabili. Una formula dietro la quale la destra prova a dipingere un universo sociale composto da giovani scansafatiche, che fanno di tutto per evitare di lavorare e restare sul divano a incassare l’assegno”.

Per Conte l’attacco a queste persone già fragili, che si sono ulteriormente impoverite durante la pandemia, è il primo grande risultato (negativo) del Governo. “Gli occupabili – spiega Conte – sono 660 mila persone con storie ben complesse. Tra loro ci sono 200mila persone che il divano non lo hanno mai visto, perché lavorano ma devono chiedere il reddito di cittadinanza per integrare stipendi da fame. Un mondo di donne e uomini che hanno lavori precari e sottopagati. Sono persone che lavorano in settori dove, in assenza di un salario minino si tira avanti con stipendi da 4 o cinque euro l’ora”. 

“Per tutte queste persone il reddito di cittadinanza è una questione vitale e segna la differenza tra fare la spesa o no. Nell’ultimo triennio il reddito ha sostenuto i consumi e favorito la ripresa economica. Gli otto miliardi stanziati per il reddito sono andati ai due decimi della popolazione più povera (fatto unico nella storia economica del Paese) e con una propensione al consumo pari al 100%. Il dovere di una società civile è accompagnare al lavoro attraverso percorsi di inclusione più forti, con incentivi alle aziende per assumere”.