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Come coltivare l’ortensia: terreno, potatura e irrigazione

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L’Hydrangea, comunemente nota come Ortensia, è un genere di pianta fiorita che comprende numerose specie diverse; originaria dell’Asia Orientale – dove è particolarmente diffusa in Cina e Giappone – è stata descritta e classificata per la prima volta nel Settecento. Fu probabilmente il botanico olandese Gronovius il primo studioso a usare il nome “Hydrangea” (“vaso d’acqua” in greco) mentre si deve al francese Commerson la successiva introduzione della denominazione “Hortensia”, che si è poi imposta come variante volgare largamente utilizzata.

La caratteristica distintiva delle ortensie sono le generose infiorescenze di forma semisferica, che sono perlopiù di colore bianco. In alcune specie, però, la pigmentazione dei petali spazia dal bianco al blu, passando per svariate tonalità di rosa e viola a seconda del livello di acidità del terreno.

Le ortensie sono piuttosto diffuse come piante ornamentali non solo per l’impatto scenografico che offrono durante il periodo di fioritura ma anche per le proprie caratteristiche botaniche, in particolare la capacità di adattarsi a terreni e condizioni molto diversi tra loro. Ciò rende la coltivazione dell’ortensia piuttosto semplice, facendone la pianta perfetta per abbellire aiuole, giardini e terrazzi.

Terreno

Come già accennato, le ortensie sono in grado di prosperare in terreni di vario tipo; ciò che conta è che il suolo sia ricco di sostanze nutritive e mediamente argilloso così da restare umido a lungo. Il suolo ideale per l’Hydrangea deve essere lavorato con cura, ossia libero da erbacce, e contraddistinto da una spiccata capacità drenante, in maniera tale da evitare pericolosi ristagni d’acqua. Generalmente, le ortensie sono acidofile, ossia prediligono un terreno con un pH acido (il valore ideale è tra 4 e 5); di contro, un eccesso di calcio provoca l’ingiallimento delle foglie. Qualora sia necessario, è possibile intervenire con prodotti per correggere l’acidità o arricchire il terreno (le ortensie hanno bisogno anche di ferro e alluminio per crescere bene).

Esposizione solare e innaffiature

Il modo migliore per coltivare le ortensie è metterle a dimora – a terra o in vaso – in una zona ombreggiata del giardino, dal momento che l’esposizione ottimale è l’ombra o la mezz’ombra. La pianta, infatti, tollera senza problemi sia la luce mattutina che quella del tardo pomeriggio ma tende a soffrire il caldo intenso durante le ore centrali del giorno. Fanno eccezione alcune specie di Hydrangea che sono adatte al pieno sole.

Durante il periodo estivo, le temperature particolarmente alte potrebbero disidratare la pianta, facendola apparire meno florida e rigogliosa. Di norma, è sufficiente attendere la sera affinché l’ortensia riprenda il proprio vigore; in caso contrario, e in presenza di scottature sulle foglie, bisogna correre ai ripari: limitare l’esposizione solare e approntare la pacciamatura del terreno per trattenere l’umidità del suolo.

Le innaffiature devono essere abbondanti, specie durante i mesi più caldi dell’anno; l’irrigazione deve raggiungere anche le radici più profonde: pertanto, è bene evitare di somministrare poca acqua ma molto spesso perché ciò non giova alla pianta. Al contempo, come accennato, occorre assicurarsi che il terreno garantisca un drenaggio adeguato che impedisca all’acqua di ristagnare.

Potatura

Per quanto riguarda la potatura delle ortensie, come spiega il portale specializzato MyGreenHelp.com, si tratta di un intervento non strettamente necessario. Ad ogni modo, nel caso in cui si decida di potare la pianta, il periodo migliore è quello che va dalla fine dell’autunno all’inverno inoltrato; vanno eliminati i rami secchi o quelli indeboliti, così da rendere più vigorosa la successiva fioritura. Il consiglio è quello di non potare le ortensie giovani ma di limitarsi ad intervenire su esemplari che abbiano almeno cinque anni. I tagli di sfoltimento devono fermarsi a circa 7 cm dal suolo mentre per quelli per limitare o definire lo sviluppo della chioma vanno fatti in estate, dopo la fioritura.

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Redazione

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