Chablis, un piccolo universo di vino dentro e fuori dalla Borgogna

La parola Borgogna evoca immagini della Côte d’Or con i suoi vigneti secolari dai nomi famosi che producono vini immortali e famosissimi a livello mondiale. Quasi a metà strada tra Parigi e Beaune si trova il villaggio di Chablis, con la cittadina di Auxerre più ad a ovest. Sebbene siano considerate parte della Borgogna, le grandi regioni vinicole di Chablis e Grand Auxerrois sono vicine, ma nettamente diverse.
Famosa per il suo vino Chardonnay minerale, fresco e complesso, Chablis è una denominazione ben nota tra gli appassionati di vino. Negli anni ’60 la regione possedeva circa 500 ettari vitati; ora le vigne qui sono più che decuplicate, arrivando a coprire 5.600 ettari. Si tratta del 23% di tutti i vigneti della Borgogna. La sua area di produzione si trova su un terreno sassoso, argilloso-calcareo, chiamato Kimmeridgiano, risalente al periodo Giurassico. Un tempo un antico fondale marino, il sottosuolo marnoso dello Chablis è ricco di fossili che conferiscono ai vini un carattere unico.
Il vino Chablis è così diverso dal resto della Borgogna che questa assimilazione universale non gli rende giustizia. Questo caratteristico vino di terroir andrebbe meglio inteso come un regno vinicolo unico nel suo genere. La regione occupa parte del bacino idrografico della Senna e la pioggia che cade sulle sue colline raggiunge prima o poi il Mare del Nord. La pioggia nel resto della Borgogna, al contrario, defluisce a sud verso il Mediterraneo, attraverso i fiumi Saona e Rodano. I bacini fluviali di per sé fanno dunque capire come lo Chablis e il resto della Borgogna possano essere assimilati a capitoli diversi del grande libro dei vini francesi.
Lo Chablis è anche una delle regioni vinicole più sensibili al cambiamento climatico al mondo, poiché è legata alla coltivazione di un unico vitigno, lo Chardonnay. Proprio come i loro coetanei al di fuori del mondo del vino, i giovani viticoltori del territorio sono profondamente consapevoli del cambiamento climatico e stanno adottando misure per adattarvisi. Una preoccupazione in più si è aggiunta di recente, con la comparsa dei primi casi di flavescenza dorata, malattia incurabile della vite, tra i filari di alcuni vignaioli della zona. L’altro fattore che sta cambiando il volto dello Chablis è che una nuova generazione di vignaioli è subentrata, in molti casi ispirata al movimento del vino naturale, sperimentando lieviti naturali o invecchiando i propri vini in anfore. Ciò può conferire ai vini un aspetto diverso e spesso intrigante, ma forse meno legato alla tradizione.
Questa regione vinicola possiede 4 livelli di classificazione del vino. I vini Chablis Premier Cru più tipici ed espressivi sono semplicemente divini. Gli Chablis di base e i Petit Chablis sono generalmente realizzati in uno stile più accessibile, fresco e fruttato che a volte non è molto diverso da un vino Mâcon, villaggio situato nel sud della Borgogna. I vini Grand Cru, che costituiscono solo l’1% della produzione, sono molto più pieni, più ricchi e soggetti a un prolungato invecchiamento in rovere. Una panoramica sui vini Chablis viene proposta dall’enoteca online Svino.it.
Una delle caratteristiche distintive di questi vini è la spiccata acidità. Questa acidità croccante e rinfrescante dona al vino una struttura impeccabile e una longevità sorprendente. I vini più giovani offrono note fruttate di mela verde, pera e agrumi, mentre quelli più maturi sviluppano complessità con aromi di nocciola e burro. Il processo di vinificazione dello Chablis è noto per la sua semplicità ed eleganza. L’uso moderato di legno per l’affinamento permette al terroir di emergere con chiarezza nel bicchiere. Il risultato è un vino che è pura espressione del luogo in cui è stato creato.
Il vino Chablis è adatto a numerose occasioni, dalla degustazione informale con amici ai momenti speciali e alle cene gourmet. Si abbina splendidamente con piatti a base di pesce, frutti di mare e formaggi a pasta dura. Uno Chablis di qualità è un’esperienza di puro piacere enologico che invita a scoprire la bellezza della Borgogna e il suo legame profondo con il vino.