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Caldo sopra la media e fenomeni estremi: c’è correlazione? “Tipico dell’autunno”

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Il caldo fuori stagione condiziona la presenza di fenomeni estremi come accaduto in Libia?

Il caldo intenso fuori stagione, sommato alla rovente Estate, influenza la temperatura dei mari, con valori che potrebbero sfiorare i 24/25°C su buona parte dei bacini anche tra Ottobre e Novembre: stiamo parlando di un’anomalia di circa 2/3°C oltre le medie di riferimento, come possiamo vedere dalla mappa qui sotto.

Lo scrive IlMeteo.it

Ebbene, tutto ciò si traduce in una maggior energia potenziale in gioco, ovvero in quel carburante necessario per lo sviluppo di fenomeni estremi.


Queste condizioni, per esempio, potrebbero portare sulle aree meridionali allo sviluppo di Medicane (o TLC), ossia una sorta di “uragani del mediterraneo” (proprio come quello che ha colpito la Libia), che si formano quando una bassa pressione viene alimentata dalle acque calde del Mediterraneo e sviluppa caratteristiche da tempesta tropicale. Anche se spesso hanno breve durata, i Medicane possono portare forti piogge e forti raffiche di vento fino a 120 km/h.


D’altronde l’Autunno è un periodo dell’anno piuttosto delicato a causa dei forti contrasti che si vengono a creare tra masse d’aria completamente diverse: da una parte abbiamo le fresche e instabili correnti dal Nord Europa, dove l’Autunno ha già iniziato a galoppare, dall’altra ci sono le roventi fiammate africane che tentano ancora di salire verso Nord, attraversando il Mediterraneo e dirigendosi dritte verso il nostro Stivale.

Il timore è che l’ingresso di masse d’aria in discesa dal Nord Europa possa incrementare e favorire la genesi di cicloni mediterranei, ovvero vaste aree depressionarie che si formano sui nostri mari: queste strutture atmosferiche possono perdurare per diversi giorni, provocando piogge battenti con cumulate di oltre 200/300 litri per metro quadrato in pochissimo tempo e mareggiate lungo le coste più esposte.
Queste saranno le configurazioni da monitorare attentamente in quanto rappresentano un serio rischio per molte zone del nostro Paese.

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