Blitz anti pezzotto in Puglia

Blitz anti pezzotto in Puglia
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce nell’ambito delle attività svolte a contrasto della pirateria audiovisiva digitale ha concluso un’indagine che ha disvelato un sistema di frode messa in atto da quattro persone, tramite il sistema di streaming illegale Iptv – il cosiddetto ‘pezzotto’.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, comandato da Tenente Colonnello Giulio Leo – grazie anche al prezioso apporto dei finanzieri specializzati “Computer Forensics Digital Analyst”, hanno consentito di rilevare che il principale indagato, attraverso l’utilizzo di una piattaforma internet, in qualità di reseller, in assenza di accordo con il distributore, ritrasmetteva e diffondeva servizi criptati, prevalentemente di tipo ‘sportivi’, previa decodificazione.
Si tratta, in sintesi, di una procedura informatizzata attraverso la quale viene decodificato il segnale delle pay-tv e ceduti a dei ‘resellers’, che si occupano di rivenderli sul territorio di competenza a clienti compiacenti al fine di poter visionare, in maniera del tutto illegale, i programmi criptati di alcune delle più note piattaforme digitali quali Sky, Netflix e Dazn.
Gli utenti finali pagavano il corrispettivo pattuito tramite ricariche su carte Postepay riconducibili agli indagati, destinando una somma di gran lunga inferiore rispetto al canone reale dovuto al fornitore del servizio televisivo.
L’attività investigativa, sviluppata con indagini bancarie mirate e perquisizioni locali e personali, ha permesso di ricostruire il valore dei proventi illeciti, che ammonta in oltre 500mila euro, in seguito reinvestito nell’acquisto di beni mobili e immobili al fine di occultarne la provenienza illecita.
Su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, i militari hanno sottoposto a sequestro preventivo di 5 beni immobili e 2 autovetture, di cui una d’epoca, riconducibili al principale indagato, il quale insieme agli altri tre sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di cui alla legge sulla protezione del diritto di autore e per il reato di autoriciclaggio.
Naturalmente, il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata qualora intervenga sentenza irrevocabile di condanna.