”Baia Zaiana: subito una bonifica di tutta la baia”

BAIA ZAIANA: SUBITO UNA BONIFICA DI TUTTA LA BAIA
Il WWF denuncia e ribadisce l’ennesimo scempio ambientale in una delle baie più belle del promontorio, tra silenzi istituzionali e illegalità persistenti.
Il WWF Foggia, con fermezza e indignazione, ritorna sul “Caso Baia Zaiana”, dopo l’ennesimo episodio di abusivismo a Baia Zaiana, nel Comune di Peschici, all’interno del Parco Nazionale del Gargano dei giorni scorsi. Un vero e proprio scempio ambientale, perpetrato nell’indifferenza generale e sotto gli occhi di tutti da oltre dieci anni, che conferma ancora una volta l’assenza inaccettabile della politica provinciale e regionale – con l’eccezione lodevole delle posizioni nette e coerenti espresse finora solo dal Movimento 5 Stelle e da Europa Verde – ma anche e soprattutto l’assenza di un Ente Parco che continua a disertare il proprio ruolo istituzionale di tutela e conservazione della natura.
In questa vicenda vergognosa, il WWF è stato ed è al fianco della famiglia Pelikan, da sempre in prima linea nella difesa di uno degli ultimi lembi di costa garganica ancora relativamente intatti, sostenendone le battaglie legali e civili contro l’abusivismo. Anche in quest’ultima occasione, abbiamo supportato e rilanciato le segnalazioni alle autorità competenti.
È doveroso ricordare, per onor di cronaca, che questo scempio ha radici profonde: risale al 2011 il primo allarme lanciato dal WWF per lavori di spianamento delle dune e l’installazione abusiva di gazebo e ombrelloni. Nel marzo 2012 un’ulteriore segnalazione denunciava l’apertura di una strada lungo il costone roccioso. Nonostante un sequestro penale intervenuto, nel maggio 2013 venivano documentati nuovi movimenti terra nella stessa area. Il Comune di Peschici, a seguito delle nostre segnalazioni, assicurava un progetto di ripristino… che non fu mai attuato. Anzi, nell’estate dello stesso anno si completava lo scempio con una scalinata in cemento armato, un portale, catene, illuminazione elettrica e persino un parcheggio sul pianoro sovrastante. Così si è andati avanti “mattone dopo mattone” dalle ingiunzioni del 2018 fino alle segnalazioni del 2024.
Oggi, evidentemente, neppure quelle “scale dell’abuso” bastano più. Si riprende da dove si era interrotto: con nuovi lavori che puntano a completare un progetto criminoso in un’area tutelata da ogni tipo di vincolo immaginabile – paesaggistico, idrogeologico, PAI, Parco Nazionale del Gargano, Zona Speciale di Conservazione dell’Unione Europea – ma che nei fatti resta terreno fertile per illegalità e speculazione.
Un sentito ringraziamento va invece ai Carabinieri Forestali, che nonostante l’organico ridotto continuano a svolgere con dedizione e coraggio il loro lavoro di controllo e legalità sul territorio.
Al Comune di Peschici riconosciamo l’impegno recente nel voler invertire la rotta, ma ribadiamo con forza che la riqualificazione e bonifica totale dell’area, non solo le ultime decine di metri come è apparso dalle dichiarazioni in commissione regionale, è un atto dovuto e inderogabile nel rispetto della legge. Infatti il concetto di “ripristino dello stato dei luoghi”, anche in sede giuridica, implica la rimozione delle opere abusive e il ritorno dell’area alla sua condizione originaria o, quantomeno, legittima e questo è sato scritto già nelle vecchie sentenze (non è storia di ieri).
Non si può parlare di regolamentazione dell’accesso o di fruizione sostenibile finché non viene sanata l’illegalità che la deturpa.
In tal senso, come WWF chiediamo:
- La revoca immediata delle concessioni demaniali e delle licenze commerciali eventualmente rilasciate in assenza dei requisiti di legge o da parte di chi ha commesso violazioni;
- L’avvio di un vero percorso di bonifica ambientale e riqualificazione della baia nel rispetto delle sentenze, e non solo degli ultimi 50 metri;
- Il coinvolgimento della società civile e delle associazioni ambientaliste, tramite tavoli tecnici, nella definizione di un piano di tutela e valorizzazione sostenibile del sito;
- Una presa di posizione forte da parte del Sindaco di Peschici e della sua tecnostruttura, per creare finalmente discontinuità con un passato di colpevole inerzia, trasformando Baia Zaiana da luogo di vergogna e abusi a presidio di legalità.
Il WWF, come sempre, mette a disposizione il proprio know-how tecnico e scientifico e si appella a tutte le forze politiche e sociali affinché si apra una nuova fase di legalità e tutela attiva del nostro patrimonio naturalistico nel Parco Nazionale del Gargano. La vergogna di Baia Zaiana non può più essere tollerata né ignorata. Chi ama il Gargano, lo difende e non lo calpesta.