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Audace Cerignola, il “mea culpa” di Mister Maiuri: “Non ho toccato le corde giuste della squadra”

La panchina dell’allenatore gialloblù non sembra comunque a rischio

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Dopo due sconfitte definitive- quella contro il Cosenza e contro il Casarano– per chi allena e per i giocatori arriva il momento di fermarsi e capire se ci sono dei problemi che andrebbero affrontati e che inficiano le prestazioni in campo.

Per l’Audace Cerignola ed il suo Mister Vincenzo Maiuri, la sonora sconfitta di 3 reti a zero nella partita di ieri in trasferta allo stadio “G. Capozza”, rappresenta un episodio sul quale riflettere seriamente.

La squadra ofantina è sembrata bloccata, priva di fantasia e senza motivazione. “Hanno vinto la partita sfruttando i nostri errori”, ha dichiarato Maiuri subito dopo la gara, ma la verità è che il Cerignola-a differenza di ciò che è successo in altre gare- è arrivato in zona gol pochissime volte.

Questo vorrà pur significare qualcosa, no? E’ vero pure che il Casarano ha dimostrato di essere molto più di una neopromossa che ha tutto da imparare, come ha sottolineato lo stesso Maiuri in conferenza stampa post-gara: “Il Casarano ha meritato di vincere, faccio i complimenti a Di Bari, alla squadra e all’ambiente per quello che hanno ottenuto”, ma bisogna sempre partire dai propri errori per migliorare.

Una cosa è certa: Maiuri ha definito la sua una “squadra senz’anima”. L’affermazione, a pensarci bene, ha un significato molto profondo che esula dalle prestazioni in campo e lascia presagire qualche problema all’interno dello spogliatoio.

Quando manca l’anima, probabilmente l’allenatore non riesce a toccare le corde giuste per tirare fuori il massimo da tutti. È una situazione brutta e molto fastidiosa”, ha sottolineato Maiuri.

Ma se l’allenatore si è messo in discussione, dimostrando una giusta dose di umiltà (che nel calcio e nella vita in generale non fa mai male), sono disposti a fare lo stesso i giocatori?

La squadra è tornata subito al lavoro senza godere del giorno di riposto. La Cavese è lì che aspetta, minacciosa, nella partita di domenica prossima al Monterisi. Dove, almeno, il dodicesimo uomo in campo ci sarà: la tifoseria organizzata.

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