Asl Foggia: potenziamento degli Ospedali di Cerignola, Manfredonia e San Severo

Regione Puglia – ASL Foggia. Potenziamento delle strutture ospedaliere: 2.410.512 euro per la Cardiologia-UTIC del Presidio Ospedaliero di Cerignola e 9.577.264 euro le sale operatorie dei tre P.O.
Ammonta a circa 12 milioni di euro il finanziamento che la Regione Puglia ha riconosciuto ad ASL Foggia per rinnovare i Presidi Ospedalieri “Giuseppe Tatarella” di Cerignola, “San Camillo de Lellis” di Manfredonia e “Teresa Masselli Mascia” San Severo.
I FONDI
Due le istanze presentate dall’Azienda Sanitaria Locale, entrambe ammesse a copertura finanziaria, con fondi del Programma Regionale (PR) Puglia 2021-2027, Azione 8.4:
- Potenziamento e rinnovamento della dotazione tecnologica e strumentale per le Sale Operatorie dei tre Presidi Ospedalieri di ASL Foggia, Cerignola, San Severo e Manfredonia, un totale di 9.577.264 euro;
- Potenziamento della Struttura complessa di Cardiologia -UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) del Presidio Ospedaliero “Giuseppe Tatarella” di Cerignola con una sala di Cardiologia interventistica ed emodinamica per 2.410.512 euro.
Le istanze sono state ammesse dopo gli incontri tecnici ai quali hanno preso parte l’ingegnere Marcello Tedone, Direttore Area Gestione Tecnica e l’ingegnere Arcangelo Di Puppo, Dirigente Responsabile della Struttura Semplice Progettazione, Ristrutturazioni, Adeguamenti Normative, Gestione Appalti dei Lavori Pubblici, Manutenzione Ordinaria e Straordinaria.
SALE OPERATORIE
Il progetto per le sale operatorie si inserisce nell’ambito delle linee di indirizzo strategiche dettate dalla Regione Puglia per la programmazione sanitaria 2021– 2027, con particolare riferimento al Piano di Riordino Ospedaliero e agli obiettivi del Piano Regionale della Salute (PRS). È prevista l’installazione di un sistema medicale certificato di digitalizzazione per le sale Operatorie dei tre presidi ospedalieri di ASL Foggia, Cerignola, San Severo e Manfredonia, con l’obiettivo di garantire la comunicazione omogenea con centri interni ed esterni alla struttura, implementando servizi di telechirurgia e assistenza remota. Stando al cronoprogramma, l’intervento sarà completato entro il 31 dicembre 2027.
Rientra nel progetto l’acquisto di circa 200 nuove apparecchiature, tra cui:
- tavoli operatori,
- sistemi di ventilazione e anestesia,
- colonne endourologiche ed artroscopiche,
- amplificatori di brillanza,
- sistemi di sterilizzazione,
- monitor multiparametrici,
- installazione di sistemi di digitalizzazione e monitoraggio ambientale ISO 5-ISO 7 (flussi laminari, filtrazione H14).
Dal punto di vista organizzativo, sono previste:
- integrazione con la “Cartella Clinica Elettronica” e sistemi PACS (Picture Archiving and Communication System), sistema informatico utilizzato per archiviare, gestire, distribuire e visualizzare immagini mediche digitali, per avere accesso immediato ai dati clinici in sala operatoria, in modo da fornire al chirurgo tutte le informazioni utili per la scelta delle migliori tecniche operatorie;
- supporto all’implementazione del protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery), per migliorare i flussi clinici e diminuire i tempi delle degenze, potenziando l’accesso alle procedure tempo-dipendenti, con disponibilità di tecnologie di ultima generazione ed omogenee nei tre Presidi Ospedalieri anche per servizi di telechirurgia ed assistenza remota.
“La digitalizzazione delle sale operatorie – dichiara Marcello Tedone Direttore Area Tecnica di ASL Foggia – rappresenta un’evoluzione fondamentale per migliorare l’efficienza, la sicurezza e l’integrazione dei processi chirurgici e costituisce un investimento strategico in termini di efficienza e qualità delle cure, per interventi più sicuri e personalizzati. Dotare le strutture ospedaliere di ASL Foggia di sale operatorie moderne e integrate – prosegue – significa investire nella sostenibilità a lungo termine del sistema sanitario, valorizzazione del capitale umano e riduzione delle disuguaglianze territoriali in termini di accesso alle cure”.
CARDIOLOGIA-UTIC CERIGNOLA
Il finanziamento ottenuto dalla Regione Puglia permetterà ad ASL Foggia di attivare una sala di Emodinamica presso la Unità Operativa Complessa del Presidio Ospedaliero di Cerignola e di implementare la sala di elettrofisiologia, con la dotazione di un angiografo, per una completa attività di Cardiologia interventistica. L’intervento sarà completo e funzionante entro il 31 gennaio. La Cardiologia Interventistica è attualmente l’unica metodica diagnostica e terapeutica cardiologica che contraddistingue l’attività ospedaliera rispetto a quella disponibile ambulatorialmente e ha un notevole impatto nella riduzione della mortalità cardiovascolare.
A tal fine, il progetto prevede l’acquisto le seguenti attrezzature:
- Angiografo cardiologico;
- Poligrafo;
- Ecografo portatile;
- Iniettore;
- Arco a C;
- Carrelli servitori e di emergenza;
- Sistema di monitoraggio multiparametrico e telemetrie;
- Letti elettrificati;
- Barelle;
- Elettrobisturi;
- Elettrocardiografo interpretativo;
- Lampada scialitica carrellata;
- Ventilatore polmonare NIV;
- Contro pulsatore
“L’ospedale Tatarella – dichiara Vito Sollazzo Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia-UTIC- Riabilitazione Cardiologica dei Presidi Ospedalieri di Cerignola e San Severo di ASL Foggia – è l’unico presidio in posizione strategica sull’asse Foggia-Andria e serve un bacino di utenza di circa 250.000 abitanti, che include l’area della BAT e dei Monti Dauni. Dotare il P.O. di un servizio completo di emodinamica significa garantire l’accesso a cure salvavita in aree penalizzate dalla distanza dai centri attrezzati, abbattendo le disuguaglianze sanitarie territoriali e rispondendo in maniera efficace ai bisogni di una popolazione distribuita in zone a viabilità critica. Sarà, dunque, possibile un miglioramento nella gestione delle Sindromi Coronariche Acute, con riduzione dei tempi di intervento. La riivascolarizzazione percutanea, effettuabile in loco – conclude – eliminerà la necessità di trasferimenti in strutture distanti, garantendo diagnosi e trattamenti invasivi in tempi congrui. La disponibilità di una sala integrata per la cardiologia interventistica, infatti, consentirebbe di assorbire 700- 800 coronarografie annue, attualmente demandate ad altri presidi”.