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Annunziata torna a parlare: “Vogliono fare della Rai l’istituto Luce di un premier eletto in modo diretto”

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Lucia Annunziata, dopo l’addio alla Rai, è ritornata a parlare. L’ha fatto nelle scorse ore dal palco di Piazza Maggiore a Bologna in occasione di Repubblica delle Idee, il festival del quotidiano Repubblica. Dopo la dura lettera con cui motivava la sua decisione ad abbandonare il servizio pubblico, per motivi legati alla contrarietà del metodo di potere del governo Meloni, Annunziata è ritornata a criticare il governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia. Secondo Annunziata la Meloni non è tanto diversa da chi l’ha preceduta. Il governo più vicino a quello dell’attuale premier, secondo la conduttrice di “In mezz’ora”, è stato il governo di Matteo Renzi. 

“Meloni ha lo stesso spirito di Renzi, anche a lei piace una persona al comando molto forte che cambi le sorti delle istituzioni. La democrazia è fatta di istituzioni che difendono il cittadino anche dallo Stato. È istituzionalmente permessa la trasformazione di questo Paese e fino a che punto? Perché dovrei essere favorevole al ridimensionamento della Corte dei conti?”, ha domandato la giornalista. 

Meloni, secondo Annunziata, ha un piano ben preciso: una riforma delle istituzioni e una copertura mediatica molto forte – che la protegga – da parte della nuova Rai occupata. “Io sono scandalizzata dal fatto che la premier nello stesso mese ha proposto il premierato e la riforma della Rai, perché quello che si punta a fare è l’Istituto Luce di un premier eletto in modo diretto”. La pericolosità di questo governo, allora, è tutta nella sua intensione a cambiare le cose contro qualcuno. “Questo governo vuole riscrivere i rapporti sociali a favore della propria base elettorale, riscrivendo la relazione tra differenti basi sociali. E questa è una cosa molto pericolosa”.

Sulla Rai, invece, Annunziata nota che il bottino è stato sempre conquistato da tutti i partiti che sono saliti al potere, ma che in questa circostanza c’è la voglia di far fuori tutti coloro che non la pensano come la maggioranza.  

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