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Alessandro: “Le contraddizioni del settore pesca a seguito dell’ultimo decreto del Premier Conte”

Il settore pesca può continuare ad operare in piena contraddizione tra cantieri e officine chiuse

Con l’ultimo decreto di sabato 21 marzo, il Premier Conte comunica al popolo italiano le nuove restrizioni, riconfermando pesca, agricoltura, trasporto marittimo come attività essenziali per la comunità.

Indi per cui, secondo i protocolli vigenti in corso, ogni singolo motopesca, qualora decidesse può continuare e/o ritornare in bordata, con le dovute precauzioni di sicurezza.

Ma se per sfortuna nello svolgimento della bordata il motopesca incombe in avarie, che siano alla struttura dello scafo o all’apparato motore ed annessi, non può eseguire la manutenzione straordinaria per mettere in sicurezza il motopesca e poter ritornare in bordata, in quanto cantieri ed officine non sono attività produttive di essenziali.

Questo comporta una valutazione non da poco, un armatore deve considerare bene se tornare in bordata o no, perché vorrebbe dire nel malaugurato caso di un avaria, chiudere definitivamente la stagione di pesca con un danno economico, già in essere per via della crisi, ancora più gravoso.

A questo punto la domanda sorge spontanea, sblocchiamo cantieri ed officine, o blocchiamo la pesca ed eroghiamo nell’immediato un sostegno economico al settore?

Russo Alessandro (un pescatore)

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Redazione

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