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Ok, Il Prezzo è Giusto salta su Rai1: verso il ritorno a Mediaset?

Clamoroso dietrofront: Il Prezzo è Giusto non andrà su Rai1. L'operazione con Insinna è saltata dopo il flop del Pranzo è Servito. Ora punta su Mediaset.

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Un vero e proprio terremoto televisivo scuote il panorama dei game show italiani. “Ok, Il Prezzo è Giusto!”, lo storico programma che ha fatto la storia della televisione italiana, non vedrà la luce su Rai 1 come annunciato. L’operazione, che sembrava ormai conclusa e che aveva già fatto sognare milioni di telespettatori nostalgici, è clamorosamente saltata, aprendo scenari inattesi e potenzialmente clamorosi per il futuro del programma.

L’annuncio che aveva fatto discutere

Era tutto pronto, o almeno così sembrava. Il sito di Rai Pubblicità aveva già inserito “Ok, Il Prezzo è Giusto!” nel palinsesto della prima rete, la produzione era stata affidata a Fremantle (la stessa casa di produzione che aveva curato le precedenti edizioni), e persino il conduttore era stato individuato: Flavio Insinna, volto noto del pubblico Rai reduce dall’esperienza a L’Eredità e dal passaggio a La7. Lo stesso Insinna pare che avesse accettato il ruolo di concorrente a “Tale e Quale Show”, in coppia con Gabriele Cirilli, proprio per avere in cambio la conduzione dello storico game show.

La notizia del ritorno aveva scatenato reazioni contrastanti. Se da un lato c’era chi ricordava con nostalgia le mitiche puntate degli anni ’80 e ’90, quando “Il Prezzo è Giusto” era un appuntamento fisso per le famiglie italiane, dall’altro la scelta di Insinna come conduttore aveva diviso il pubblico e gli addetti ai lavori. Anche Iva Zanicchi, la leggendaria conduttrice che aveva reso il programma un cult assoluto, aveva commentato la notizia del ritorno, esprimendo emozione nel vedere che il format avrebbe avuto una seconda vita.

Il colpo di scena: tutto saltato

Ma in televisione, si sa, niente è definitivo fino alla messa in onda. E infatti, secondo quanto rivelato da Dagospia attraverso un flash esclusivo firmato dal giornalista Giuseppe Candela, l’intera operazione sarebbe improvvisamente naufragata. Le ragioni del dietrofront non sono ancora del tutto chiare, ma fonti vicine alla produzione parlano di questioni economiche e di strategia editoriale che avrebbero portato Rai e Fremantle a non trovare un accordo definitivo.

Il fatto che l’annuncio fosse già stato pubblicato rende la vicenda ancora più clamorosa. Non si tratta infatti di voci di corridoio o di semplici ipotesi di palinsesto, ma di un progetto che sembrava praticamente in fase di realizzazione, con tanto di comunicazioni ufficiali e strategie pubblicitarie già delineate.

La possibile destinazione: ritorno a Mediaset?

Ma la storia non finisce qui. Anzi, potrebbe riservare un ulteriore, clamoroso colpo di scena. Secondo le indiscrezioni raccolte da Dagospia, ora “Ok, Il Prezzo è Giusto!” potrebbe fare ritorno proprio sulle reti Mediaset, dove il programma ha vissuto la sua epoca d’oro tra gli anni ’80 e i primi anni 2000.

Si tratterebbe di un ritorno a casa per il quiz che ha fatto la storia di Canale 5, dove Iva Zanicchi aveva costruito gran parte del suo successo televisivo. L’ipotesi di un approdo su Mediaset sta prendendo sempre più piede negli ambienti televisivi, con “lavori in corso” che lascerebbero intendere trattative avanzate tra Fremantle e il Biscione.

Un programma che ha fatto la storia

“Ok, Il Prezzo è Giusto!” non è un semplice quiz televisivo: è un pezzo di storia della televisione italiana. Nato come adattamento del format americano “The Price is Right”, il programma ha debuttato in Italia nel 1983 su Canale 5, conquistando immediatamente il pubblico con la sua formula semplice ma efficace: i concorrenti dovevano indovinare il prezzo di vari prodotti commerciali per vincere premi sempre più ambiti.

Iva Zanicchi, con il suo stile unico fatto di calore, simpatia e battute taglienti, era diventata il volto simbolo del programma, rendendolo un appuntamento imperdibile per milioni di italiani. Le sue esclamazioni sono entrate nel linguaggio comune, e il programma ha contribuito a definire un’epoca della televisione italiana, quando i quiz show dominavano il palinsesto e le famiglie si riunivano davanti al televisore per seguire le sfide dei concorrenti.

Il programma è andato in onda con successo fino al 2001, attraversando quasi vent’anni di storia televisiva italiana e resistendo ai cambiamenti del gusto del pubblico. La sua interruzione aveva lasciato un vuoto nel panorama dei game show, che nessun altro programma era riuscito a colmare completamente.

Insinna: una scelta controversa dopo il flop de “Il Pranzo è Servito”

La scelta di Flavio Insinna come nuovo conduttore aveva suscitato perplessità e critiche tra pubblico e addetti ai lavori. E c’era un motivo preciso: il precedente tentativo del conduttore romano di resuscitare un altro storico quiz nostalgico non era andato esattamente come sperato.

Nel 2021, Insinna aveva già provato a riportare in vita “Il Pranzo è Servito”, altro programma cult degli anni ’80 e ’90 condotto originariamente da Corrado. Ma il reboot non aveva convinto né il pubblico né la critica. Gli ascolti erano stati deludenti, con una media che faticava a superare il 10% di share, ben lontana dalle aspettative della rete ammiraglia.

Le critiche erano state feroci. Davide Maggio, uno dei più autorevoli osservatori televisivi italiani, aveva scritto senza mezzi termini: “Non diverte e non coinvolge”. Altri commentatori avevano bollato il programma come “fuori tempo” e privo del fascino che aveva caratterizzato l’originale. Anche Mauro Coruzzi (Platinette) aveva sottolineato che, nonostante Insinna fosse “la vera forza della trasmissione”, il programma correva il rischio di non reggere nel tempo.

Il confronto con Corrado, icona indiscussa della televisione italiana, si era rivelato impietoso. Insinna, pur mettendoci impegno e professionalità, non era riuscito a replicare quella magia che aveva reso “Il Pranzo è Servito” un fenomeno di costume. La formula sembrava invecchiata male, e nemmeno un conduttore esperto era riuscito a rivitalizzarla completamente.

I dubbi del pubblico e il confronto impossibile con Iva Zanicchi

Proprio questa esperienza aveva alimentato i dubbi sulla sua candidatura per “Il Prezzo è Giusto”. Sui social media, molti telespettatori avevano espresso scetticismo: “Dopo il flop del Pranzo è Servito, davvero pensano di affidargli anche questo?”, si leggeva tra i commenti. Altri sottolineavano come il confronto con Iva Zanicchi sarebbe stato ancora più difficile di quello con Corrado.

La conduttrice emiliana aveva infatti creato un legame unico con il pubblico, diventando praticamente inseparabile dall’immagine del programma. Il suo modo di interagire con i concorrenti, le sue battute spontanee, la sua capacità di creare empatia erano elementi difficilmente replicabili. E Insinna, per quanto professionale, ha sempre avuto un rapporto complesso con il pubblico: chi lo apprezza ne riconosce l’empatia e la sensibilità, chi lo critica lo trova eccessivo o poco spontaneo.

La questione si era fatta ancora più delicata considerando che Insinna, dopo aver lasciato la Rai, era passato a La7 per condurre “Famiglie d’Italia”. Anche qui, gli ascolti non avevano brillato, con una media del 2-3% di share, ben lontana dai fasti de “L’Eredità” (dove comunque era stato sostituito con successo da Marco Liorni). Un eventuale ritorno alla rete pubblica per “Il Prezzo è Giusto” avrebbe rappresentato un’operazione complessa, che evidentemente non ha trovato compimento.

Cosa succederà ora?

Al momento, la situazione resta fluida. Se da un lato l’operazione Rai sembra definitivamente tramontata, dall’altro le voci di un possibile approdo su Mediaset si fanno sempre più insistenti. Fonti vicine a Fremantle confermano che i “lavori sono in corso” per trovare una nuova collocazione al programma, e Mediaset rappresenterebbe la soluzione più naturale, considerando la storia del format sul Biscione.

Resta da capire chi sarà il nuovo conduttore in caso di passaggio a Mediaset. I nomi che circolano negli ambienti televisivi sono diversi: il favorito numero uno è Gerry Scotti (che ha già una lunga esperienza con i quiz e un rapporto consolidato con il pubblico, oltre a essere una garanzia di ascolti). Difficile, anche se non del tutto impossibile un ritorno di Iva Zanicchi, che a “Belve” aveva augurato un flop se il programma fosse ritornato senza di lei.

La guerra dei palinsesti continua

Questa vicenda si inserisce in un contesto più ampio di “guerra fredda” tra Rai e Mediaset per la conquista del pubblico generalista. Il tentativo della Rai di strappare a Mediaset uno dei suoi format storici era stato visto come una mossa strategica per rafforzare il palinsesto della prima serata, ma il dietrofront dimostra quanto siano complesse le dinamiche dell’industria televisiva.

Il fallimento dell’operazione Rai potrebbe rappresentare un boomerang per la rete pubblica, che aveva investito credibilità e risorse comunicative nell’annuncio del ritorno del programma. Ora Mediaset potrebbe riprendersi il proprio gioiello e rilanciarlo con una strategia rinnovata, magari sfruttando proprio la pubblicità indiretta generata dal tentativo Rai e puntando su un conduttore più adatto e meno divisivo.

Una telenovela che continua

Quello che è certo è che “Ok, Il Prezzo è Giusto!” non ha ancora detto la sua ultima parola. Il programma che ha fatto sognare intere generazioni di italiani potrebbe presto tornare sugli schermi, magari proprio nella sua casa originaria. Una storia che continua, tra colpi di scena degni di una vera e propria telenovela televisiva, come ha efficacemente sintetizzato Giuseppe Candela nel suo flash su Dagospia.

I telespettatori, intanto, restano in attesa di novità concrete. La nostalgia per le serate passate a indovinare prezzi insieme a Iva Zanicchi è ancora forte, e il desiderio di rivedere quel format in tv è palpabile. Che sia Rai o Mediaset poco importa: l’importante è che “Il Prezzo sia Giusto” torni a far compagnia agli italiani, possibilmente con un conduttore che sappia essere all’altezza di un’eredità così importante e che riesca a conquistare il consenso di un pubblico esigente e affezionato ai ricordi dell’originale. E che, soprattutto, non ripeta gli errori del passato.

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