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Gli invasi lagunari del Lago Salso e l’Oasi di Frattarolo

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GLI INVASI LAGUNARI DEL LAGO SALSO

E   L’OASI  DI   FRATTAROLO

(Appunti da  una ormai lontana escursione )

Siponto, anno  1980 

L’area oggetto della nostra escursione è costituita dal Lago Salso,in provincia di Foggia,nella piana dell’Ofanto,ad ovest del Gargano. Essa faceva parte delle antiche lagune costiere,oggi in  gran parte bonificate,che si estendevano tra Siponto e Margherita di Savoia. Ad est il Lago Salso confina con la  statale 159 detta  delle Saline,a nord ovest con il Canale della Contessa e la riserva naturale di Frattarolo,a sua volta confinante con la ferrovia Foggia-Manfredonia. Zona di ristagno delle acque,la “putridissima” piana è ricordata da Cicerone nel suo “ de legibus agrariis “  che parla di un territorio “ incolto  per la sua sterilità,immenso e deserto per la sua pestilenza”. Altri storici tracciano un quadro di quella parte dll’Italia Meridionale: “ frequenti e vaste paludi,per cui l’aria era impestata e i terreni,quando l’acqua si essiccava,erano campo delle erbe palustri,pascolo ai greggi e dominio dei pastori”.Nasce di qui la pastorizia nomade,che per lunghi secoli vedrà pastori ed immense greggi spingersi verso le piane di quel tratto di costa adriatica e che sfocerà nella istituzione della “Dogana della mena delle pecore in Puglia”

L’abitudine di guidare al pascolo armenti di pecore e cavalli fece si che da entrambe le specie si traessero esemplari unici: tali la pecora detta “gentile” e tale il cavallo “apulo” menzionato da Verrone per la sua bellezza e presente allo stato libero in queste  zone.

Per quanto riguarda il quadro vegetazionale, sulla intera superficie del Lago e nelle fasce confinanti domina il canneto composto  prevalentemente da cannuccia (Phragmites communis) e dalla tifa (Tipha latifolia),detta anche coda di gatto  e “sigaro del giuncaro”.La vegetazione sommersa del Lago è rappresentata quasi esclusivamente dalla Ceratofillia(Ceratophillum demersum) detto volgarmente “canapone”.

Completano il quadro vegetazionale lungo le sponde :l’Eucaliptus globus,l’Hippuris vulgaris,il ranuncolo palustre.Presenti anche giunchi e carici. E l’ Iris  palustre.

Ma è per la fauna che questa zona è diventata tappa obbligata per i naturalisti di tutto il mondo.In questa zona sverna l’Oca lombardella.Vi sono molte specie di anatre tra cui il Germano reale,l’alzavola,moriglione,il fischione,il codone e la moretta.Meno frequenti canapiglia,mestolone e marzaiola.E’ possibile osservare la gru,la spatola,la cicogna bianca equella nera,gli aironi rossi,cenerini e quelli bianchi e,sulle sponde del Candelaro  gruppi di candide garzette.Tra aprile e maggio è possibile udire,tra il canneto,il canto del tarabuso e tarabusino.Sono presenti la folaga,ma anche la gallinella d’acqua,il porciglione,il voltolino e il cavaliere d’Italia. Nei mesi di aprile – maggio  e  agosto-settembre,ecco la grande parata degli uccelli di riva:  pivieri dorati,pivieresse,piovanelli,albastrelli,piro piro piccolo e culbianco,pittime reali,chiurli e avocette,beccaccini un caleidoscopio di colori di indicibile bellezza.Autentici gioielli,tra la fauna del Lago,sono il falco pescatore,il falco di palude,il gheppio,la poiana,il nibbiobruno.Pochi sono i mammiferi presenti: la volpe e l’onnipresente ratto di campagna.Tra i pesci che popolano il Lago figurano l’anguilla,la tinca,la carpa ed il pesce gatto.Probabilmente anche la Lontra  ( Lutra lutra) faceva parte degli abitatori del Lago.

                                                                                                                Aldo Caroleo , Siponto i980..

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