Natura

Puglia. Lupo, LNDC Animal Protection: Coldiretti alimenta paure infondate e arretrate 

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Puglia. Lupo, LNDC Animal Protection: Coldiretti alimenta paure infondate e arretrate 

Serve convivenza non propaganda

In merito alle recenti dichiarazioni rilasciate da Coldiretti in diverse regioni italiane tra cui la Puglia, riguardo al declassamento dello status di protezione del lupo deciso dal Parlamento Europeo, LNDC Animal Protection esprime profonda preoccupazione e dissenso

Le affermazioni secondo cui “i lupi mettono a rischio i pastori, i formaggi e i pascoli”, come riportato da Coldiretti con una serie di comunicati stampa fotocopia in diverse regioni italiane tra cui la Puglia – affianco a Toscana, Molise e Lombardia – non sono solo scientificamente scorrette, ma pericolosamente retoriche. Queste narrazioni alimentano paure ataviche, ignorano il ruolo cruciale del lupo negli ecosistemi e fanno fare decine di passi indietro rispetto agli anni di progresso nel campo della tutela della fauna selvatica e della coesistenza uomo-animale.

Il lupo non è il nemico. È un predatore fondamentale per l’equilibrio ambientale, e il suo ritorno in aree rurali è il segno di una natura che tenta di reclamare i propri spazi e di rinascere. Parlare di “minaccia per il pecorino DOP”, di “pericolo per i pastori” o addirittura di “rischio idrogeologico” è una banalizzazione propagandistica che sposta l’attenzione dalle vere responsabilità: l’inadeguata prevenzione da parte di molte aziende zootecniche. La verità è che Coldiretti guarda solo al suo orto, è proprio il caso di dirlo, e agli interessi economici privati di una categoria che gode già di ampia protezione da parte dello Stato”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

Invece di invocare abbattimenti o legittimare implicitamente atti di bracconaggio, Coldiretti dovrebbe sostenere l’adozione di metodi di convivenza non cruenti, già ampiamente sperimentati in tutta Europa: recinzioni elettrificate, cani da guardiania, risarcimenti efficaci e formazione per gli allevatori.

Riteniamo grave che un’organizzazione come Coldiretti, che dovrebbe promuovere un’agricoltura moderna e consapevole, scelga una narrativa allarmistica e arretrata, in totale dissonanza con le sfide ambientali e climatiche che richiedono equilibrio e coesione tra attività umane e biodiversità”, continua Rosati.

LNDC Animal Protection continuerà a battersi per la tutela del lupo, chiedendo al Governo italiano di non recepire passivamente il declassamento europeo e di mantenere alti gli standard di protezione per questa specie simbolo della fauna italiana. 

Nel frattempo, l’associazione resta in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia Europea presso cui LNDC Animal Protection e altre organizzazioni hanno presentato ricorso contro la decisione di ridurre lo stato di protezione del lupo sulla base di dati scientifici che confutano le teorie della politica asservita agli interessi economici di una categoria. 

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