100 anni fa nasceva Enrico Berlinguer, l’amato leader del PCI

100 anni fa, il 25 maggio del 1922, nasceva a Sassari Enrico Berlinguer, l’indimenticato segretario del PCI. Una delle figure più importanti della Prima Repubblica, l’amato segretario comunista nel corso della sua carriera è riuscito a condurre battaglie per i diritti dei lavoratori, delle classi sociali meno abbienti, dei poveri. La sua figura, da sempre avvolta da una nostalgia per il suo impegno politico, è stata fondamentale per alcune rivoluzioni del sistema politico italiano.
Berlinguer è stata la figura politica più importante del Partito Comunista, che sotto la sua guida toccò il massimo consenso elettorale nel 1976 del 34.4%. Uno dei suoi progetti politici più importanti fu il compromesso storico con la DC, stabilito assieme ad Aldo Moro. Proprio il rapimento e l’uccisione di Moro comportò un brusco cambiamento per quel progetto politico che avrebbe cambiato la storia del Paese. Proprio sua figlia, la giornalista Bianca Berlinguer, ha raccontato quei momenti. “Quando cominciarono ad arrivare le lettere dal sequestro di Aldo Moro – ha raccontato la conduttrice di #cartabianca – ci chiamo tutti e disse che se lui fosse stato rapito la sua volontà da uomo libero sarebbe stata che non vi fosse alcuna trattativa per la liberazione. Qualunque cosa avesse scritto dalla prigione del popolo”.
L’uomo che seppe stralciare un solco fra il comunismo italiano e quello sovietico, ribadendo anni dopo il concetto della questione morale, non è mai uscito dall’immaginario collettivo e dal cuore degli italiani. Il suo profilo politico è stato sempre rispettato da tutti, non solo dal mondo comunista. Enzo Biagi di lui disse che era uno dei pochi politici che manteneva la parola. Sua figlia Bianca, qualche giorno fa a Milano, ha ricordato che suo padre non era triste, anzi: anche nel privato era un uomo riservato, ma allegro, solare. Portava sempre i suoi figli al lunapark e, nonostante i tanti impegni, non ha mai fatto sentire la sua mancanza.
Per Berlinguer, un leader carismatico che ha lasciato delle tracce profondissime nel Paese sia in vita che dopo la sua morte, “Il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita” . Una lezione da non dimenticare.