Trump Shock: “I Paesi mi baciano il culo per fare accordi” nel frattempo la Cina risponde ai dazi con l’84% sui prodotti USA

WASHINGTON – Una nuova bufera si abbatte su Donald Trump, le cui dichiarazioni durante la cena di gala del National Republican Congressional Commitee hanno scatenato un’ondata di polemiche. L’ex presidente degli Stati Uniti ha infatti affermato, con il suo consueto linguaggio diretto e provocatorio, che i leader mondiali “mi chiamano e mi baciano il culo. Muoiono per fare accordi”.
Le parole di Trump, pronunciate di fronte a una platea di sostenitori repubblicani, sono state immediatamente riprese dai media e hanno suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, i suoi sostenitori hanno applaudito la sua presunta capacità di negoziazione e la sua determinazione nel difendere gli interessi americani. Dall’altro, i suoi detrattori hanno criticato aspramente il linguaggio volgare e la presunzione dell’ex presidente, definendolo un’offesa alla diplomazia internazionale.
Trump ha inoltre difeso con veemenza la sua politica commerciale, descrivendo i suoi accordi come “la più grande transazione commerciale nella storia del nostro paese“. Ha poi deriso i repubblicani che hanno criticato la sua decisione di imporre dazi, imitandoli con una voce caricaturale e affermando: “No, lasciate che ve lo dica, voi non negoziate come negozio io“.
Le dichiarazioni di Trump arrivano in un momento delicato per la politica americana, con le elezioni presidenziali del 2024 all’orizzonte. L’ex presidente, che non ha ancora ufficialmente annunciato la sua candidatura, sembra intenzionato a mantenere alta l’attenzione mediatica, utilizzando il suo stile comunicativo provocatorio per galvanizzare la sua base elettorale.
Nel frattempo, la Cina risponde ai dazi USA con l’84% sui prodotti americani
Pechino non ha tardato a rispondere alle nuove misure protezionistiche annunciate da Donald Trump. In una mossa che acuisce ulteriormente la guerra commerciale tra le due superpotenze, la Cina ha imposto nuove tariffe supplementari dell’84% su una vasta gamma di prodotti provenienti dagli Stati Uniti.
La decisione, annunciata dal Ministero delle Finanze cinese, è una risposta diretta all’incremento dei dazi americani sui prodotti cinesi, portati, come dichiarato da Trump, fino al 104%. Le nuove tariffe cinesi, che entreranno in vigore nella giornata di domani, rappresentano un duro colpo per le aziende statunitensi che esportano in Cina e rischiano di innescare ulteriori ritorsioni da parte di Washington.
Questa escalation nella disputa commerciale getta ombre sul futuro delle relazioni economiche globali e alimenta i timori di un rallentamento della crescita mondiale.