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Trattativa Stato-Mafia, tutti assolti. Ingroia: “Sentenza pericolosa”

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La Cassazione, ieri, ha scritto una pagina importante per la storia del nostro Paese. I giudici della Cassazione, infatti, hanno confermato l’assoluzione per i tre ex investigatori del Ros: Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno, principali indiziati della famosa trattativa Stato-Mafia. Assolto anche l’ex parlamentare (e fedelissimo di Berlusconi) Marcello Dell’Utri. La Cassazione ha annullato la sentenza di Appello con la formula totale “per non aver commesso il fatto”. 

La sentenza ribalta un quadro importante e lo fa in maniera definitiva. È stata annullata anche la sentenza di appello che aveva dichiarato non colpevoli gli accusati, ma perché il fatto commesso “non costituiva reato”. Questa volta, invece, la Cassazione ha assolto tutti gli indagati per non aver commesso il fatto. In primo grado, nel 2018, la corte d’assise di Palermo aveva condannato tutti gli imputati, con 28 anni di carcere per il cognato di Totò Riina, Leoluca Bagarella, 12 anni per gli ex comandanti del Ros dei carabinieri Mori e Subranni, 8 per il colonnello De Donno e 12 anni per l’ex senatore forzista Marcello Dell’Utri. 

Una sentenza importante che, nei prossimi giorni, sicuramente aprirà un dibattito pubblico sulla pagina scritta dalla Cassazione. Subito dopo la sentenza, Antonio Ingroia (ex pubblico ministero) ha commentato così il tutto: “Questa sentenza assolutoria manda un segnale ai cittadini: si può minacciare lo Stato, si possono intavolare trattative con la mafia e nessuno ne risponderà penalmente. Non un bel segnale. La trattativa Stato-mafia si chiude con una sentenza dal sapore decisamente amaro. Secondo me, perfino simbolicamente pericoloso. Sostanzialmente si riconosce che vi fu una minaccia nei confronti dello Stato, anche se ora in Cassazione si parla di una tentata minaccia. Quindi deve esserci stato quel principio di trattativa che ha dato luogo a tutto ciò. Eppure, tutti vengono prosciolto in un modo o nell’altro”. 

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