Due studenti “esonerati” dallo studio della Commedia di Dante
A Treviso due studenti musulmani sono stati “esonerati” dallo studio della Divina Commedia per motivi religiosi. Infuriato il ministro dell’istruzione Valditara.
Nell’istituto comprensivo Felissent in provincia di Treviso, la docente di italiano ha esonerato due studenti musulmani dallo studio della Commedia di Dante. L’episodio ha dato adito ad una querelle, riaccendendo il dibattito sulla compatibilità tra l’insegnamento dell’opera dantesca e la sensibilità religiosa dei musulmani. Nel 28esimo canto dell’Inferno dantesco, la rappresentazione di Maometto come seminatore di discordie, potrebbe urtare i fedeli musulmani. In passato, il testo è stato oggetto di simili contese anche in altri paesi europei come Olanda e Belgio, dove è stato ritradotto per essere riadattato ai fedeli islamici.
Valditara, Salvini e Sgarbi commentano l’episodio: “Dante è universale”
L’episodio ha fatto infuriare il ministro dell’Istruzione Valditara, che commenta: “Ripudiare Dante, che è il pilastro della lingua e della cultura italiana, significa rifiutare noi stessi”. Anche il vicepresidente del consiglio e ministro dei trasporti Matteo Salvini esprime il suo dissenso a riguardo: “Io penso che siamo sull’orlo del baratro o ai limiti del ridicolo. Culture oscurantiste e violente che invadono l’Europa calpestando tradizioni e valori fondanti, ‘offendendosi’ per le pietre miliari della civiltà occidentale? No, grazie. Sempre viva Dante Alighieri, padre della lingua italiana e autore di uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Un genio nazionale i cui capolavori vanno diffusi e tramandati, con orgoglio!” Vittorio Sgarbi, ex segretario alla Cultura sostiene che la scelta della docente non rispetti né i cristiani né i musulmani.
Il caso della Commedia di Dante: un testo letterario non può essere un “problema”
In questa querelle in tanti si sono chiesti quale sia il problema dello studio dell’opera dantesca. Secondo il dantista Antonio Montefusco, professore associato di letteratura latina medievale e umanistica all’Università Ca’ Foscari di Venezia il testo della Commedia di Dante è stato inquadrato dal punto di vista sbagliato e non è stato contestualizzato. E aggiunge: «Forse dovremmo evitare di arroccarci e considerare Dante “nostro”. Alighieri è nostro ma è anche diverso e lontano. E come tale va letto e spiegato. Da tutti e a tutti. Credo che in questo dibattito il punto da evitare assolutamente sia la polarizzazione e la semplificazione del pensiero. Quelli sì, sono nocivi».