Eventi Italia

Siete mai stati il 16 maggio a Pietramontecorvino?

Matteo Gentile
Promo Manfredi Ricevimenti
Promo Manfredi Ricevimenti
Domenico La Marca
Centro Commerciale Gargano
Promo UnipolSai ilSipontino.net
Promo Manfredi Ricevimenti

Lunedì 16 maggio, per la 127esima volta dal 1899, per la festa di Sant’Alberto, una lunga teoria di uomini e donne, di giovani, anziani e bambini percorrerà a piedi, andata e ritorno, i 7 chilometri che separano la Torre Normanna di Pietramontecorvino dal sito archeologico conosciuto come ‘la Sedia del diavolo’.

Il culto di Sant’Alberto risale al XII secolo, la città e la diocesi di Montecorvino onorano il loro Vescovo S. Alberto con culto pubblico sin dalla sua morte. In seguito alla definitiva distruzione di Monte Corvino il culto del Santo fu continuato dai cittadini di Pietra, Motta e Volturino che avevano raccolto l’eredità e la memoria storica dell’antica Monte Corvino.

La festa di S. Alberto si celebrava a Pietramontecorvino il 5 aprile ma era spesso impedita dai riti della Settimana Santa o delle feste pasquali.Per ordine del cardinale Orsini, nel 1713 si stabilì che si celebrasse ogni anno il lunedì dopo la domenica in Albis.Nel 1889, in seguito ad una grave siccità, il popolo invocò l’aiuto del Santo Patrono con processioni all’interno del paese.

La tradizione vuole che S. Alberto, apparso in sogno a due donne di Pietra, consigliasse di effettuare un pellegrinaggio penitenziale ai ruderi di Monte Corvino. Così il 16 maggio 1889 il popolo di Pietra, insieme ai fedeli provenienti da Motta e Volturino, si incamminò verso Monte Corvino con la statua di S. Alberto portata a spalla. La pioggia tanto desiderata arrivò subito dopo il ritorno in paese, come affermarono gli stessi agricoltori, quell’anno si raccolse “più grano che paglia”. Da allora, ogni anno, il 16 maggio la statua di S. Alberto viene portata in processione a Montecorvino fino ai ruderi dell’antica Cattedrale.
La statua del Santo e’ accompagnata lungo tutto il percorso dai caratteristici palij: lunghi fusti di alberi ricoperti di fazzoletti multicolori, portati eretti da una squadra di persone.
Non sappiamo nulla di preciso sull’origine della tradizione dei palij,possiamo solo formulare delle ipotesi :
-il palio come rito pagano di fertilità, confluito poi nella pratica cristiana;
-il palio come rito propiziatorio dei frutti della terra la cui origine e’ legata al mondo contadino;
-il palio che vede la sua origine dai bastoni di legno ai quali i pastori di Montecorvino appendeva dei fazzoletti;
-il palio che ha avuto origine dalla grande quantità di fazzoletti offerti in chiesa dalle donne che chiedevano al Santo protezione per i loro uomini in guerra;
– il palio preparato per permettere alla gente rimasta a Pietra nel giorno della festa di seguire il Santo in processione e di individuare il punto in cui si dice la messa.
Prima della II guerra mondiale il palio era unico e non superava i 4 metri , oggi raggiunge anche i 20 metri. La squadra dei portatori e’ attualmente composta da almeno sette persone: due addette a portare il palio e gli altri a controllare le corde che servono per equilibrarlo.
Il palio veniva vestito (addobbato) 3-4 giorni prima della festa con fazzoletti e scialli, tenuti insieme con fasce per neonati ,raccolti casa per casa e che venivano restituiti dopo la festa

Promo UnipolSai ilSipontino.net
Gelsomino Ceramiche
Promo Manfredi Ricevimenti
Promo Manfredi Ricevimenti
Centro Commerciale Gargano
Matteo Gentile
Domenico La Marca

Redazione

ilSipontino.net dal 2005 prova a raccontare con passione ciò che accade sul Gargano ed in Capitanata. Per segnalare variazioni, rettifiche, precisazioni o comunicazioni in merito al presente articolo è possibile inviare email a redazione@ilsipontino.net

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *