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Sette anni di “Sportivamente”: si conclude tra applausi e coppe il torneo calcistico del Carcere di Foggia

Un pomeriggio di calcio e condivisione. Due ore all’insegna dei valori della pratica sportiva e non solo. Il 6 novembre, presso la Casa Circondariale di Foggia, si è svolta la finale di “Sportivamente”, il torneo organizzato da Luigi Talienti che vede sfidarsi in campo le squadre delle diverse Sezioni dell’istituto penitenziario foggiano. Il calcio di inizio è stato affidato a una delegazione del Foggia Calcio, che ha portato i saluti dell’intera squadra, impegnata negli allenamenti.

LA PREMIAZIONE DEI DETENUTI TALENTUOSI – A seguire, alla presenza delle Autorità comunali e scolastiche, della Direzione, della Area Trattamentale, della Polizia Penitenziaria del Carcere e degli assistenti volontari sono stati premiati sia i detenuti che si sono distinti nella competizione sportiva che coloro che hanno partecipato a un concorso letterario internazionale. I ristretti scrittori, studenti del Geometra “Masi”,hanno ricevuto uno dei premi speciali del concorso, quello per l’originalità, per una versione drammaticamente realistica della novella pirandelliana “Canta l’epistola”, divenuta “Canta Cosimo!”, con la supervisione della loro insegnante, Maririta Caserta. Per la stessa novella hanno ricevuto anche il premio del contest, che li ha visti vincitori sulla rete.

UN POMERIGGIO DI FESTA – Alla cerimonia sono intervenuti l’Assessore Comunale all’Istruzione, Claudia Lioia; il Consigliere Comunale Leonardo Iaccarino; Italo Scrocchia in vece di Maria Aida Episcopo, insieme con una delegazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale; Antonia Cavallone, Dirigente Scolastico del CPIA 1 Foggia; Maririta Caserta e una delegazione dell’Istituto “Masi”; Antonio Vannella, preposto per la Capitanata del Garante dei diritti delle persone sottoposte a limitazioni della libertà per la Regione Puglia e Annalisa Graziano del CSV Foggia.

IL RINGRAZIAMENTO DEI RISTRETTI – I detenuti hanno voluto ringraziare con una targa il Direttore, Mariella Affatato “in segno di stima e gratitudine per la gradita autorizzazione e la squisita ospitalità” e tutto il personale della Casa Circondariale “che rende possibile l’organizzazione del torneo, come di tutte le altre attività”.

Il Direttore Affatatoha sottolineato l’importanza dello sport, in particolare in un contesto come quello carcerario e il valore del volontariato, che rende possibile – con il supporto degli operatori penitenziari – la realizzazione delle attività trattamentali.

LA SECONDA POSSIBILITÀ – “L’intera manifestazione sportiva – ha sottolineato l’avvocato Luigi Talienti  ‐  ha visto un elevato coinvolgimento di tutta la popolazione detenuta, che ha contribuito a rendere speciale il torneo, come ha precisato il Direttore. Attraverso lo sport si affermano i valori fondanti del senso civico, del rispetto del proprio prossimo e del valore della regola. Anche per questo motivo abbiamo deciso di consegnare per ricordoalle sezioni partecipanti coppe e medaglie. La finale del Progetto rappresenta una giornata di festa, a cui hanno voluto partecipare tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla buona riuscita della iniziativa e che è importante ringraziare.Un plauso particolare – ha continuato – va all’ACSI di Foggia e al suo Presidente, Giuseppe Chiappinelliper lo spirito di abnegazione nel mettere a disposizione l’intero comparto arbitrale. La popolazione detenuta – ha concluso – ha un cuore che pulsa che non merita di essere emarginato ma, al contrario deve essere considerato parte integrante della comunità civile: solo così si concede una effettiva seconda possibilità ai ristretti e alle loro famiglie.”.

IL VOLONTARIATO DENTRO – “Abbiamo aderito con piacere a questa iniziativa in cui lo sport è strumento valoriale e di socializzazione. Lo sport è spesso presente nelle iniziative di volontariato – il commento del Presidente del CSV Foggia, Pasquale Marchese – sia a livello amatoriale che agonistico, perché aiuta a superare le barriere sociali. Ha un ruolo educativo e formativo e, proprio grazie ai valori che lo animano, svolge una funzione di traino nei processi di integrazione e contribuisce in modo efficace a diffondere la cultura del rispetto e della convivenza”.

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Redazione

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