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Savino si difende: “L’inganno non c’è: se vuoi far bene, non hai paura a chiedere aiuto”

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Dopo le accuse mosse da Selvaggia Lucarelli, il foggiano Giuseppe Savino interviene per difendere il suo video e la campagna fondi aperta dopo che la grandine ha distrutto il suo campo di tulipani. Savino, che è stato intervistato ieri da programmi televisivi come “Agorà” e “La vita in diretta”, ha spiegato il perché di quel suo video e ha risposto a tono alle tante polemiche. 

Anche al quotidiano La Stampa, Savino si è difeso. “Io non posso fatturare un fiore che non ho venuto. Durante il Covid, in lockdown, abbiamo fatto una raccolta fondi per mandare i tulipani negli ospedali e abbiamo deciso così di ripetere l’esperienza della raccolta fondi su GoFoundMe. In pochissimo tempo abbiamo raggiunto la somma intera di quello che era il fabbisogno per coltivare un campo simile il prossimo anno: quasi 30mila euro. Così, a un certo punto, ho interrotto la raccolta fondi”.

La scelta di interrompere la raccolta fondi è stata imposta dalle tante polemiche che hanno colpito il fondatore della Cascina Savino. “Circa 3mila persone avevano acquistato il biglietto, siamo sui 30mila euro: si comprano online quattro tulipani da raccogliere in campo al costo di 10 euro. Poi si viene qui, noi diamo un kit composto di forbici e secchiello con cui le persone vanno a raccogliere i fiori, e raccontiamo la storia del campo e del nostro territorio. Le persone sanno che con quei 10 euro stanno sostenendo un progetto di sviluppo del territorio: nei nostri campi si trovano musicisti, poeti, artisti. Qui lavorano tantissimi ragazzi. Siamo in una terra che ha dato vita al caporalato e stiamo provando a dare un segnale di cambiamento. Siamo in una terra difficile: ci sono persone che hanno subito insinuato che dietro questa raccolta fondi ci fosse l’inganno. L’inganno non c’è: se vuoi fare bene, non hai paura a chiedere alle persone di sostenerti. Così è stato”.

Per Savino, che da anni pratica la sua agricoltura della relazione, la bellezza continuerà a vivere nei suoi progetti e nella sua Cascina, nonostante gli effetti del cambiamento climatico. “È una bellezza ferita perché l’uomo non ama completamente la terra. Il cambiamento climatico è frutto di una mancanza di amore dell’uomo per la terra. Se ani non ammazzi, rispetti e custodisci. Noi lo stiamo facendo”.

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