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Sassicaia 2021, l’ultima annata parte con il botto

Quando si parla di Sassicaia gli appassionati di vino aumentano subito il livello di attenzione, un vino che fa parlare e per certi versi “sa” parlare.
Ogni annata rilasciata sul mercato è sempre un momento di riflessione e di condivisione sull’andamento del vino in Italia, in particolare dei fine-wine ovvero dei vini pregiati e costosi.

Sassicaia 2021 è stato rilasciato sul mercato da Tenuta San Guido intorno al mese di marzo 2024 dopo tre anni di lavorazione e di affinamento e due mesi prima, a gennaio dello stesso anno, la prestigiosa rivista di Robert Parker assegnava un altisonante 100 punti su 100. Il massimo del punteggio per un vino che già in precedenza aveva raggiunto la vetta è solo una delle conferme del livello qualitativo di questo vino Bolgheri. Ricordiamo infatti, che le precedenti annate 2015 e 2016 erano state premiate in modo univoco da diverse prestigiose riviste enologiche con punteggi massimi e contestualmente il suo prezzo era quasi duplicato. Prima dei grandi premi, infatti, Sassicaia aveva un costo medio di 150 euro per poi toccare la media di 300 euro, non male per un vino italiano!

Robert Parker ed i 100 punti a Sassicaia 2021

I 100 punti associati a questa recensione hanno dato una bella spinta in alto al prezzo di Sassicaia 2021 che in media si posiziona sui 350€. Monica Larner è la referente in italia per Robert Parker’s Wine Advocate ed il 4 gennaio 2024 ha pubblicato:

“Il Sassicaia 2021 è la quintessenza della zona di Bolgheri, un vino che rappresenta l’eccellenza dell’annata e rispetta il profilo gustativo unico di questo blend toscano di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Sassicaia 2021 Bolgheri offre un equilibrio impeccabile, un’ottima freschezza e nessun segno di sovramaturazione. L’equilibrio del frutto è ottimale, con una nota di croccantezza e una tensione persistente tra buccia e polpa. I tannini sono gestiti in modo ottimale, con una bella presenza e una vellutatezza sufficiente ad aggiungere sostanza e persistenza. Il bouquet offre erbe aromatiche e spezie, con cannella e chiodi di garofano, stratificate delicatamente tra frutti a bacca rossa e gli aromi di viola. Ribes rosso, mirtillo, melograno e ciliegia sono i protagonisti di questa annata. Con il tempo emerge anche un fragrante accenno di rosa. I toni del rovere sono tendenti allo speziato come il pan di zenzero, la nocciola, il tabacco del sigaro, il legno di sandalo e qualcosa che ricorda un peperone rosso dolce. Al palato, offre tanta sostanza e una delicata acidità che aggiunge al vino potenza, luminosità e densità. Questa marcata freschezza apre il vino a un lungo potenziale di invecchiamento ed è necessario concedergli tempo in bottiglia, diversi anni sicuramente”.

Nulla da aggiungere, le parole di Monica Larner parlano da sole e tutto il centro della recensione è nel termine “quintessenza” con la quale la nota giornalista enologica vuole rimancare la centralità di questa etichetta nel contesto dei supertuscan.

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Redazione

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