San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo, l’ultimo saluto all’ex sindaco Antonio Squarcella

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

San Giovanni Rotondo, l’ultimo saluto all’ex sindaco Antonio Squarcella

LA MESSA IN SUFFRAGIO DI ANTONIO SQUARCELLA

La Chiesa Madre di San Leonardo Abate, a San Giovanni Rotondo, era colma in ogni angolo delle navate, in occasione della messa di suffragio per Antonio Squarcella, l’ex Sindaco della città garganica morto in un tagico incidente d’auto, sabato 12 luglio.

La salma è stata portata spalla, per un tratto dagli amministratori del Comune di San Giovanni e per il restante dagli amici più stretti del defunto, dalla camera ardente che era stata allestita nel chiostro di Palazzo di Città fino alla chiesa matrice. Sul breve tratto di strada, sono stati migliaia i Sangiovannesi che hanno salutato ed applaudito l’ex amministratore scomparso che ha ricevuto evidenti testimonianze di stima ed affetto.

In chiesa, nei primi banchi, i parenti più stretti, il Sindaco Filippo Barbano, i componenti della Giunta e del Consiglio comunale, ma anche rappresentanti istituzionali come il Parlamentare europeo Mario Furore e la Consigliera regionale Rosa Barone, amministratori pubblici come il Direttore generale della Asl di Foggia Antonio Nigri o imprenditori come Gianni Rotice. Ma c’erano anche tantissimi colleghi avvocati di Antonio Squarcella e amici che condividevano le sue passioni politiche, sportive e del tempo libero.

A concelebrare la funzione, l’ex Arcivescovo di Foggia-Bovino, di Manfredonia-Vieste_San Giovanni Rotondo e di Lecce, Mons. Domenico D’Ambrosio, che ha ringraziato il Presule in carica dell’Arcidiocesi, Mons. Franco Moscone, per avergli lasciato presiedere il rito, visto il profondo legame di amicizia che lo lega con la famiglia Squarcella.

«Ho assistito il papà di Antonio –ha ricordato Mons. D’Ambrosio- quando, gravemente infermo, si avvicinava al termine dell’esistenza terrena. Mi disse “Don Mimì, io vado via, ma lascio la mia famiglia e i miei figli che resteranno senza un padre: li raccomando a voi”. Così, Don Domenico seguì e sostenne la famiglia che abitava di fronte alla parrocchia allora a lui affidata: proprio quella di San Leonardo Abate dove ha dovuto porgere l’estremo saluto ad uno di quei ragazzi, Antonio, che gli erano stati affidati.

Nell’omelia, Mons. D’Ambrosio ha sottolineato quanto sia importante che l’intera famiglia senta sempre il supporto morale dell’intera comunità. Antonio –ha detto- vive ora nella pienezza della vita eterna ed è destinato alla redenzione: questa convinzione deve confortare i suoi cari per la grave perdita che hanno subito.

«Non avevo avuto ancora modo di conoscere Antonio –ha detto nel suo intervento Mons. Moscone- ma il grande affetto che l’intera comunità gli sta esprimendo con la numerosissima presenza in chiesa e nelle strade, il silenzio che ha preceduto l’arrivo del feretro, la partecipazione accorata dei fedeli a questa funzione testimonia il profondo apprezzamento di cui godeva nella città natale».

A conclusione del rito, sono stati tre gli interventi in ricordo di Antonio Squarcella, in rappresentanza dei tanti che avrebbero parlare delle sue qualità.

Nel primo, il Sindaco Barbano, con voce rotta dalla profonda emozione, tra numerose pause per dominare il coinvolgimento personale nei confronti dello scomparso, ha voluto esprimere i tanti motivi di stima che lo legavano ad Antonio Squarcella. Ecco un passaggio del suo saluto: «Carissimo Tonino. Oggi sento di dover ringraziare Nostro Signore per averci donato la possibilità di viverti e voglio parlare del grande privilegio avuto nel conoscerti e lavorare con te, del grande privilegio di condividere idee, sogni e progetti per il nostro territorio, per il grande privilegio di confrontarci e crescere insieme. Sei stato una felice scoperta, una persona generosa, cordiale, resiliente, sempre puntualmente disponibile. Chi non ha avuto la fortuna di conoscerti non sa cosa si è perso. Tuttavia, oggi siamo qui per un saluto, molto difficile, ad una persona che ha lasciato un’impronta indelebile nel nostro cuore: oggi ci lascia una persona speciale. La perdita di un amico come te Tonino rappresenta un momento di grande tristezza ma, anche un momento di grande riconoscenza e gratitudine per la bellezza della tua persona».

L’amico di molti decenni, Antonio Placentino, ha voluto ringraziare pubblicamente Squarcella che, da Sindaco, lo volle nella sua “squadra”. Allora ebbe modo di conoscere il suo carattere positivo, la voglia di fare, l’energia impiegata per raggiungere gli obiettivi ad ogni costo e la visione avanzata degli elementi necessari al progresso della città. «Antonio –ha ricordato- ha saputo gestire alla perfezione alcuni degli eventi più importanti della storia recente di San Giovanni, come la cerimonia cittadina per la beatificazione di Padre Pio, il 16 giugno 2002, e l’inaugurazione e consacrazione della chiesa di San Pio, progettata dall’Arch. Renzo Piano.

Il cugino di Antonio Squarcella, Michele Longo, attuale Vicesindaco di San Giovanni, ha parlato dell’aspetto personale e della dimensione familiare che ha potuto apprezzare, crescendo con il congiunto e condividendone passioni e impegni. Longo ha chiuso l’intervento promettendo solennemente che promuoverà le idee che il cugino scomparso aveva elaborato nella sua visione politica del territorio e con l’alto obiettivo di rendere migliore la qualità della vita dei suoi concittadini.

Dopo la cerimonia, il corteo funebre si è avviato in direzione del cimitero cittadino, ancora una volta accompagnato da due ali di folla che hanno tributato ad Antonio Squarcella sentiti applausi, riconoscendo il valore di quanto fatto dall’ex amministratore, negli anni, a vantaggio della comunità.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]