San Francesco e San Michele Arcangelo
Manfredonia – LA chiesa era nell’anima di ogni essere umano, ora l’anima che non fa la vita ,con la sua modernità esagerata – la grazia,correttezza,sta scomparendo, in ogni essere unico nel comportamento di ogni giorno.Questa la vera fede è assopita – di chi porta sempre durante ogni momento dell’attimo, di uno spazio di tempo al secondo, bisogna donare il cuore,la cordialità alla gente,aiuta il prossimo ,fa sorridere chi piange dai un sollievo , per fare ripartire un ammalato dai suoi dispiaceri e spossatezza. Infatti San Francesco, era un esempio, lui,stava poco in chiesa semmai costruiva la sua chiesa – come povero muratore,girava tanto per il mondo ,perché il mondo era la sua “Chiesa Preferita” – quella che oggi è in crisi profonda .Francesco il povero tra i poveri…nella sua breve vita, ha dato un insegnamento tangibile – ma così forte da smuovere qualsiasi popolo. Oggi cosa sono i popoli…lui,San Francesco
ha vissuto appieno la terra ,calcando l’impronta della sua piccola statura ,ogni pezzo di città, anche se la sua anima era da gigante.Oggi troviamo dappertutto le tracce delle orme dei sui piedi su ogni rigo di mani e rami terrestri di quel suo piccolo corpo . Arrivò perfino da San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo – dove ancora oggi troviamo la sua impronta con un segno – sul muro un sogno forma di tau, in questo mondo pieno di buio – senza regole del credo.
Di Claudio Castriotta