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Sabato 22 la quarta edizione della Festa della Pesatura delle Fave di Carpino tra teatro, buon cibo e tradizione

Da quattro anni i produttori della fava di Carpino, presidio Slow Food, si uniscono per organizzare una festa dedicata al legume, una festa per la comunità di Carpino ma rivolta soprattutto ad accogliere i tanti ospiti che visitano il Gargano in estate con una serata all’insegna della tradizione rurale e gastronomica del Gargano.

Un evento che riesce a riunire tanti agricoltori nell’Associazione Fave di Carpino intorno a un prodotto che negli anni ha sempre visto una maggiore attenzione del mercato, locale e non, fino ad arrivare nelle cucine di rinomati chef, tra i banchi di Eataly e, infine, nella Stazione Spaziale Internazionale grazie al supporto tecnico di Argotec, azienda specializzata nella produzione di cibo per gli astronauti.

Il programma della serata, che si terrà presso l’agriturismo L’Oasi, prevede alle 18 una dimostrazione pratica della Pesatura delle Fave di Carpino secondo le antiche tradizioni, alle 20 una Cena a buffet, Abbracciamo la Terra che Balla, con prodotti Presidi Slow Food Pugliesi e dei Territori colpiti dal Terremoto nel 2016, con la collaborazione dell’Associazione Cuochi Gargano e Capitanata. Infine, alle 21.30 lo spettacolo La Malachiantadell’attore teatrale Nazario Vasciarelli.

 

Per questa quarta edizione – aggiunge la Presidente Maria Antonietta Di Viesti –  grazie alla Condotta Slow Food Gargano Nord che rappresentiamo, abbiamo voluto creare un ponte tra Puglia e zone terremotateorganizzando una cena a buffet dal titolo Abbracciamo la Terra che Balla, che vede sposarsi a tavola i prodotti enogastronomici Presidi Slow Food pugliesi e quelli dei territori colpiti dal sisma nel 2016. L’evento si arricchisce ancor più di valore perché vede in azione sinergie importanti come il sostegno del Parco Nazionale del Gargano, il supporto fondamentale del Comune di Carpino e quello gastronomico dell’Associazione Cuochi del Gargano e di Capitanata”.

Insomma, ormai lo speciale “ecotipo” di fava (variante legata a caratteristiche pedoclimatiche della zona di coltivazione) è un orgoglio tutto carpinese, conosciuta e apprezzata ormai in tutt’Italia (tanto che la piccola produzione va subito a ruba) grazie alle caratteristiche culinarie che la rendono diversa, più tenera al palato, più saporita ma soprattutto ricca di nutrienti.

Oggi oltre 500 Presìdi Slow Food coinvolgono più di 13.000 produttori tra i quali i 5 riconosciuti di Fava di Carpino: Cannarozzi Michele, Ortore Mario Felice, Di Nunzio Mario, Cannarozzi Francesco, Di Mauro Domenico, tutti “contadini custodi” che cercano di tenere vivo il metodo di coltivazione e di incentivare la produzione di questo legume dalle caratteristiche uniche.

La festa è dedicata, in particolare, a una delle fasi della raccolta, la pesatura (o pesa): è una fase del lavoro totalmente manuale che serve a ottenere la fava: nelle prime settimane estive, quando i manocchi sono ben secchi, si sistemano sull’ ”aria”, una zona del terreno ben battuta e, quando il sole è alto, si passa alla fase della pesa; un agricoltore sta al centro dell’area, mentre uno o più cavalli girano in tondo governati dai contadini mentre schiacciano i covoni. Quindi, con tradizionali forche di legno si separano le fave dalla paglia più grossa e, infine, con le pale di legno si sollevano le fave cosicché il vento porti via tutti i residui della pianta dai legumi.

La festa di sabato 22 luglio – afferma la presidente dell’associazione – sarà un momento di festa per i coltivatori, per la comunità di Carpino e soprattutto per chi vorrà venirci a trovare in una sorta di grande “capocanale”, termine che usiamo in paese per indicare una festa di fine raccolto; siamo molto radicati alle nostre tradizioni e alla nostra storia ma ci piace aprirci e ospitare chi vuole conoscere Carpino e le sue tante peculiarità. Da anni tutti i produttori sono impegnati nel recupero della fava e nella sua promozione attraverso tante iniziative perché vogliamo dare una nuova storia e una nuova dignità a questo prodotto dalle caratteristiche nutrizionali e culinarie uniche e un tempo relegato all’alimentazione dei ceti più poveri. La sinergia tra noi produttori è fondamentale e bisogna ringraziarli uno ad uno per il lavoro costante che fanno nel loro silenzio quotidiano, un lavoro da veri biopatriarchi, coltivatori che fanno recupero della biodiversità”.

 

Per informazioni e iscrizioni contattate il numero 3921195508 o collegatevi alla pagina Facebook “Associazione Fave di Carpino”

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Redazione

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