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Rivedrà la luce il Monumento dei Caduti di San Giovanni Rotondo

È il 1922 quando il Dott. Antonio Lauricelli costituisce un comitato con l’idea di erigere un Monumento per onorare solennemente i cittadini di San Giovanni Rotondo caduti nella prima guerra mondiale. Il compito di lavorare all’opera viene affidato allo scultore Luigi De Luca, docente presso l’Accademia delle belle Arti di Napoli, artista di grande notorietà e valore, autore del progetto che raffigurava la dea alata Vittoria. Dopo due anni, nel 1924, l’opera è conclusa (come mostra la data riportata in epigrafe) ma a causa della difficoltà del comitato a completare il pagamento della lauta somma di ventiseimila lire, solo nel 1927 il monumento viene ufficialmente inaugurato, quando un importante contributo di seimila lire da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Morcaldi, consente di disporre il saldo all’artista.

Oggi, a distanza di quasi un secolo, il monumento necessita di un restauro conservativo che valorizzi l’antico manufatto, lo recuperi nei suoi elementi originari e lo restituisca all’iniziale splendore.

Dopo due sopralluoghi al monumento, uno informale il 2 ottobre scorso e l’altro ufficiale il giorno 15 dicembre, il comune ha proceduto all’affidamento dell’incarico alla Dott.ssa Vanessa Ciavarella, iscritta nell’elenco dei restauratori del Ministero dei Beni Culturali ed in possesso di autorizzazione per il compimento delle attività in concerto con la sovraintendenza dei beni archeologici, paesaggistici e culturali di Foggia. Nei giorni scorsi, sono state quindi avviate le attività tecniche finalizzate alla redazione di un progetto esecutivo di restauro conservativo ed estetico del monumento.

«I nomi dei caduti scolpiti nel Monumento sono vite spezzate che raccontano storie e sacrifici di un mondo all’apparenza così lontano nel tempo eppure tanto vicino alla memoria di tutti noi. Sono voci ancora attuali e molto forti che non si possono e non si devono dimenticare –. ha spiegato il sindaco Michele Crisetti – Ma le condizioni in cui versa attualmente l’opera sono davvero assai precarie, quei nomi sono quasi illeggibili, alcuni completamente cancellati. La situazione del marmo, dei basamenti e dello splendido volto della Dea Alata non è da meno. L’intervento di restauro sarà di recupero conservativo e non andrà a stravolgere l’opera, al fine di restituire dignità storica al monumento e a quanti morendo hanno versato sangue per la nostra patria».

«È alle radici della nostra storia che dobbiamo guardare per costruire un futuro che non ne ripeta gli errori» ha concluso il primo cittadino.

Fonte dati storici: “La dea Vittoria nel Cielo di San Giovanni Rotondo” di Salvatore Antonio Grifa (edizioni Gargaros – Artestampa, ottobre 2005).

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Redazione

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