Riccardi: “Cercasi opposizione disperatamente”
*Quello di oppositore è e deve essere un ruolo scomodo.
È scomodo per gli altri perché l’oppositore dà “fastidio”, crea noie, scava nelle cose che i più vorrebbero lasciare nell’ombra, si insinua nelle contraddizioni, non è compiacente, non accetta compromessi. Così si diventa testimoni scomodi, intellettuali scomodi, giornalisti scomodi, ed anche, appunto, oppositori scomodi.
È scomodo per chi quel ruolo lo interpreta: essere scomodi è faticoso, occorre documentarsi molto di più di chi va in aula solo per votare sì (perché l’unica cosa che deve dimostrare è la fedeltà), spesso si rischia l’isolamento e l’amarezza della sconfitta condita dallo spettacolo del veder gioire chi ha imposto la propria decisione per la mera forza dei numeri e non con la ragione delle idee.
Ma tutto questo avviene e deve avvenire per una semplice ragione: l’oppositore non risponde al potente di turno (più o meno illuminato) e alla maggioranza che gli fa da contorno. L’oppositore risponde a chi lo ha eletto. Chi lo ha eletto pretende da lui che continui a controllare, che continui a proporre, che continui ad informare all’esterno di ciò che avviene all’interno dell’istituzione: senza questa preziosa attività di pungolo c’è regressione per la comunità e per gli stessi governanti che non hanno più nessun motivo per fare meglio. Perché quando il re è nudo non c’è più nessuno che almeno dica che il re è davvero nudo.
A Manfredonia, la giunta comunale è inesperta è superficiale e chi presiede il consiglio comunale è inadeguata è di parte.
A Manfredonia più che altrove c’è bisogno di consiglieri scomodi.
A Manfredonia più che altrove la politica non può essere omertosa.
*da Il ruolo dell’opposizione politica (scomoda) di Giovanni Pascuzzi
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