Attualità Capitanata

Quartiere Ferrovia, i locali commerciali diventano case abusive: il caso di via Piave e un fenomeno diffuso

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Quartiere Ferrovia, i locali commerciali diventano case abusive: il caso di via Piave e un fenomeno diffuso

Nel quartiere Ferrovia di Foggia il degrado assume forme sempre più evidenti e paradossali. Non bastano le risse, il bivacco e l’emergenza rifiuti: adesso interi locali nati per ospitare attività commerciali vengono trasformati, alla luce del sole, in vere e proprie abitazioni abusive.

L’ultima segnalazione arriva da via Piave. Un residente scrive pubblicamente: «Un locale con destinazione d’uso commerciale, al pian terreno di un condominio, è stato trasformato in abitazione privata. Credo che siano andati vigili e finanza ma nulla è stato fatto. Ora fuori alla porta c’è anche la cassetta della posta con nome e un numero di telefono. Da ciò deduco che ormai non sia più una residenza provvisoria. Non so che tipo di contratto abbiano potuto fare, certo non è un locale ad uso abitazione».

Il racconto si intreccia con quello di un’altra residente, che sottolinea su Facebook i rischi concreti: «In questi locali, senza destinazione d’uso abitativa, utilizzano le bombole di gas per cucinare e riscaldarsi!».

La legge, in realtà, non lascia spazio a interpretazioni. L’articolo 31 del DPR 380/2001 considera abuso edilizio qualsiasi cambio di destinazione d’uso non autorizzato. Il decreto ministeriale del 5 luglio 1975 stabilisce che un’abitazione debba rispettare requisiti minimi di aerazione, illuminazione, altezze e servizi igienici, requisiti che un ex negozio, salvo trasformazione autorizzata, non può garantire. Il Codice Civile, infine, impone al locatore di vigilare sulla corretta destinazione dell’immobile, pena responsabilità amministrative e persino penali.

Eppure, nonostante norme chiare, nel quartiere Ferrovia la pratica è diffusissima. Decine di ex negozi vengono trasformati in mini-alloggi improvvisati, spesso affittati in nero, con conseguenze che ricadono su tutti: residenti costretti a convivere con problemi igienico-sanitari, amministratori condominiali lasciati soli a gestire situazioni ingestibili, proprietari che chiudono gli occhi pur di incassare un affitto.

Non è più un’anomalia, ma una regola non scritta che mina la sicurezza e alimenta il degrado. Eppure, basterebbero controlli mirati da parte del Comune e dell’ASL per verificare destinazioni d’uso, impianti e contratti. Non servono nuove leggi: basta far rispettare quelle che già ci sono.

Il quartiere Ferrovia non può continuare a trasformarsi in un dormitorio abusivo, tollerato e accettato come se fosse normale. Le regole valgono per tutti, e l’inerzia delle istituzioni rischia di trasformare l’illegalità in consuetudine.

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]