Attualità Capitanata

Qualità della governance pubblica e rivitalizzazione della comunità

Comunità e coesione, senso di appartenenza e condivisione, costituiscono tutti fattori determinanti per lo sviluppo e la crescita. Si è portati a ritenere in letteratura economica che siano solo l’innovazione e la tecnologia gli elementi chiave che creano benessere invece, questi sono la semplice conseguenza di un buon capitale umano e sociale.

Ancor più di ieri la ricchezza e il benessere diffuso e inclusivo sono il risultato della qualità del capitale umano e sociale delle persone, ovvero delle loro competenze e della capacità di saper fare squadra.

Il mondo sociale e produttivo è fatto di incontri tra persone con competenze complementari e non sovrapponibili e, pertanto la condivisione di informazioni e know How sono indispensabili per percorrere un cammino di cooperazione che porta a crescita e sviluppo.

La fiducia tra le persone è quindi risorsa più che preziosa e, in questa campagna elettorale abbiamo scoperto quanto è    difficile da costruire e alimentare in una città come quella sipontina lacerata e disincantata, dove per anni sono prevalse logiche clientelari, favoritismi e corruzione diffusa, familismo amorale e criminalità. Ognuno continua a difendere le proprie posizioni disinteressandosi del bene comune, pensando stupidamente che l’interesse personale o familiare è antagonista a quello collettivo.

E’, prevalsa e continua a persistere l’ingiuria e la denigrazione personale quando non si riesce a rispondere nel merito.

La diffidenza e l’invidia corrosiva hanno reso la città più povera e senza identità e visione. La letteratura economica ha dimostrato che la razionalità miopementeautointeressata non risolve alcun problema di carattere economico e sociale ma li aggrava e ci impoverisce tutti. Individui che hanno a cuore solo la crescita dei propri interessi monetari finiscono per incappare nella trappola del fallimento della cooperazione, producendo risultati nefasti per sé e per la società.

I risultati delle elezioni politiche comunali del 7 novembre certificano ancora una volta quanto è divisa e lacerata la città, quanto è prevalso l’interesse personale e di tribù rispetto a quello generale.

Il 21 novembre conosceremo il nome del nuovo sindaco della città, chiunque esso sia deve dare contezza alla città di una discontinuità rispetto al passato e, può cominciare a farlo a partire dallo spessore etico, morale e professionale degli assessori e delle nomine più importanti. Mi auguro per il bene della città che si scelga dal miglior capitale sociale della comunità, le sfide da affrontare sono tante a partire dal risanamento dei conti pubblici, all’efficientamento della struttura burocratica, al welfare sociale per indicare le più importanti priorità della città.

Non ricostruiremo la città senza una squadra di governo di alta moralità e competenza che abbia la visione del domani e che sia riconosciuta come leadership dalla pubblica opinione. Se questo avverrà, ne sono convinto, la strada per ricostruire una comunità coesa è possibile, poiché ci sentiremo rappresentati negli interessi di ciascuno, nessuno escluso. Se daremo questo grande segnale la via dello sviluppo e della crescita per tutti non ci sarà preclusa.

Qualità della politica è segno di rinascita e riscatto, non perdiamo questa grande occasione, la città merita molto di più per tutte le sofferenze, umiliazioni e ingiustizie subite negli ultimi anni. Bisogna ridare qualità e moralità alle istituzioni, il nuovo sindaco sarà ricordato se riuscirà in questo importantissimo obiettivo. Le sue doti di leader si vedranno dalla scelta dei suoi collaboratori e dai valori che darà all’intera struttura organizzativa.

Oggi più che mai la nostra città ha bisogno di una Governance Pubblica che concepisca il proprio ruolo con senso di responsabilità piuttosto che come presidio e privilegio da sfruttare a proprio favore, affiancata nel lavoro da persone capaci, indipendenti e sicuri di sé. La nuova squadra di governo deve avere come compito quello di creare energie umane e visione, capace di focalizzarsi sul bene comune e che dia ai cittadini finalmente il senso della comunità basato su un impegno comune.

Un nuovo percorso di crescita è possibile se a guidare la città ci saranno donne e uomini che mettono al centro del proprio lavoro la persona e i suoi bisogni mettendoci competenza, passione e umanità. Rivitalizzeremo la comunità solo se a guidare la città ci saranno persone non autoreferenziali e che non abbiano come preoccupazione quella di perpetuare la propria posizione di potere e privilegio.

L’augurio che faccio a me stesso e a tutti i cittadini è quello che chi governerà la citta a partire dal 22 novembre abbia la visione di una città alternativa, inclusiva, pulita in tutti i sensi e sappia creare le condizioni per un nuovo sviluppo economico e sociale sostenibile e intelligente che comprenda donne e giovani  ebasato su imprese innovative, attraenti, responsabili e integrate con il territorio e la città.

Nicola di Bari

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Comunicato Stampa

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