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PRC Provinciale: “Fermare la Turchia”

La Federazione Provinciale di Foggia del Partito della Rifondazione Comunista condanna con forza la vile aggressione turca nei confronti della popolazione del Rojava.Condanniamo l’attacco indiscriminato nei confronti di coloro che hanno combattuto  e contribuito a sconfiggere il terrorismo islamico dell’Isis pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane e dato vita ad un’esperienza di autogoverno unica al mondo.Il Confederalismo Democratico del Rojava, laico, aconfessionale, ambientalista, femminista e democratico rappresenta un sistema che andrebbe appoggiato dalla comunità internazionale e imitato soprattutto da quei regimi dittatoriali e autoritari del Medio Oriente che hanno ridotto ogni spazio di dissenso politico, culturale e religioso.La Turchia, sempre più autoritaria, teme l’effetto emulativo e ha schierato oltre 5mila soldati al confine turco-siriano, pronti all’invasione mentre sono già iniziati i bombardamenti e i raid aerei che hanno causato centinaia di vittime e migliaia di sfollati.“Sorgente di pace”, così è denominata l’operazione turca. L’attacco sarà invece spietato e feroce. Erdogan è determinato a non lasciare alcuno spazio all’autonomia del Rojava.La comunità internazionale intanto balbetta. Gli Stati Uniti, che hanno utilizzato i curdi in funzione anti siriana e come truppe di terra contro l’Isis se ne lavano le mani, mentre la Nato, sfiorando il ridicolo, ha autorizzato l’attacco chiedendo che sia “proporzionato e misurato”.A parole, naturalmente, Onu e Unione Europea stigmatizzano l’azione militare, ma nei fatti aiutano il governo di Erdogan. L’Ue ha già versato nelle casse di Ankara 5,6 miliardi di euro in tre anni per fermare la rotta balcanica dei profughi mentre il nostro Paese, dal 2015, ha autorizzato forniture militari per 890 milioni di euro alla Turchia.La Russia, vero dominus della situazione in Siria, chiude un occhio nei confronti delle azioni di Erdogan a cui ha venduto pure il sistema missilistico S-400. Putin non è interessato né alla democrazia né tantomeno ai diritti delle nazioni oppresse in Siria. Vuole stabilità e la tutela degli interessi russi, e si allea di volta in volta con chiunque sia disposto a garantire al meglio tutto ciò.In questo “grande gioco” del risiko geopolitico, i curdi sono stati utilizzati come carne da macello contro l’Isis e hanno pagato un altissimo prezzo di sangue.Adesso, nell’indifferenza generale, vengono abbandonati al loro destino. Non possiamo permetterlo. I curdi siriani hanno dimostrato determinazione e coraggio combattendo sul campo e da eroi il “Daesh” e ora hanno bisogno del nostro sostegno e della nostra vicinanza.Contro l’aggressione turca, per la pacifica convivenza dei popoli del Vicino Oriente, il governo italiano chieda con decisione, in tutte le sedi, il ritiro immediato delle truppe turche dai confini del Rojava. In caso contrario l’Italia ritiri l’ambasciatore da Ankara e sospenda IMMEDIATAMENTE le relazioni diplomatiche con il regime di Erdogan.Il silenzio è complice e, da parte nostra, da antifascisti e internazionalisti, non possiamo,  non dobbiamo e non vogliamo assistere in silenzio a questo ennesimo massacro.Chiediamo una forte mobilitazione consapevoli che tante piccole gocce formano una tempesta.Non basta condannare la Turchia. Va fermata!

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Redazione

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