“Per una politica di “Comunità””

🟧🟦 Per una politica di “Comunità”
✍️ di Antonio Prencipe
In questi anni, ancora di più in questi ultimi giorni, per tanti e diversi motivi, tra i cittadini si è diffuso un profondo senso di disagio per il proprio futuro e forte preoccupazione sulle prospettive di lavoro e benessere per la propria comunità.
La nostra Comunità, in particolare, sembra aver smarrito la propria identità anche a causa dei difficilissimi momenti di crisi sociale, culturale ed economica vissuti, e le stesse istituzioni non sono state capaci di ridarLe nuova dignità e fiducia nel futuro.
Appare, ancora oggi, confusa e preoccupata, perciò è importante ripartire da noi stessi per riacquistare nuova consapevolezza e desiderio di protagonismo. Adesso è il momento di riprendere coraggio e riproporre, con forza, quel patrimonio di idee e di riferimenti culturali, tipici del nostro territorio.
E’ tempo di ricostruire il nostro tessuto sociale partendo da una rete di alleanze tra i diversi diritti
e le aree sociali di riferimento;
è tempo di mettere insieme ogni energia immaginando un soggetto sociale, capace di coinvolgere cittadini, associazioni e movimenti civici, a partire da noi di Fare Comunità e garantire alla nostra comunità un modello di partecipazione democratica e uno sviluppo sostenibile, responsabile e solidale;
è tempo di restituire alla città le buone prassi. Per fare questo abbiamo bisogno di pensieri e parole vere, che diano forma e sostanza ad un civismo nuovo, che deve farsi progetto sociale senza steccati ideologici, scomponendo le vecchie appartenenze, che non dia spazio all’antipolitica o al qualunquismo, con una visione dinamica della democrazia rappresentativa e una nuova consapevolezza della difesa dei diritti dei cittadini.
Dobbiamo:
parlare a tutti in nome di un’etica condivisa che antepone all’interesse di pochi il bene comune;
presentare un’idea forte di comunità e di responsabilità individuale legittimata da istituzioni
lungimiranti che sappiano ri-costruire una identità collettiva;
agire per cercare di eliminare le diseguaglianze;
garantire il rispetto della legalità, la correttezza e la trasparenza della pubblica amministrazione e la capacità di utilizzare gli investimenti pubblici per produrre beni e servizi collettivi di qualità.
Dobbiamo coltivare la cultura della cittadinanza, rigenerare la coscienza civica, difendere il patrimonio comune e organizzare servizi pubblici intorno ai bisogni dei cittadini.
E’ giunto il momento di riproporre la centralità del territorio che diventa così serbatoio di idee e motivo identitario per una comunità civile. Oggi è fortissima la crisi di fiducia nelle istituzioni, come si vede da la sempre più scarsa affluenza alle urne; stiamo assistendo alla delegittimazione dei tradizionali strumenti di governo della
democrazia che sono guardati con sospetto e sempre più faticano a rappresentare i cittadini e a difenderne i diritti; la società civile, invece, e l’azione popolare, meglio rispondono alla esigenza di
nuova rappresentanza civile.
Questa possibile diversa rappresentanza, frutto di una nuova coscienza civica, con una forte presenza di movimenti civici, bisogna costruirla motivando i cittadini a organizzarsi assieme per non subire passivamente le decisioni di chi, utilizzando solo slogan e parole vuote, esclude la concreta e attiva partecipazione delle comunità locali. Noi dobbiamo pretendere rispetto per la nostra terra che deve essere conservata alle generazioni
future.
Diventa perciò fondamentale rivalutare la partecipazione attiva della comunità al dibattito pubblico e va costruito un confronto, pragmatico e senza esclusioni, con tutti gli attori sociali ed economici del nostro territorio, per evitare di essere marginalizzati dalle scelte che ci riguardano, per interessi di parte, e valorizzare le pratiche locali per creare una economia diffusa e competitiva.
Una nuova presenza sociale che deve distinguersi sulle cose da fare subito:
protagonismo delle istituzioni;
difesa del territorio;
diritto al lavoro e alla salute;
protagonismo culturale;
partecipazione democratica dei cittadini. Per essere visibili e determinanti bisogna essere presenti nelle istituzioni locali, nel tessuto economico cittadino, tra la gente, con iniziative sociali e culturali condivise.
Da queste riflessioni deriva l’idea di mettere assieme esperienze diverse di azione civica, che hanno in comune la stessa visione di città e condividono la necessità di costruire un soggetto alternativo ai modelli organizzativi del passato.
Una “Associazione di promozione sociale” che è contenitore aperto e inclusivo, dotato di una struttura organizzativa partecipata, solida e allo stesso tempo snella, con regole chiare e condivise e una rappresentanza riconosciuta e autorevole. Non possiamo più aspettare è il momento di agire, iniziamo da noi!
Antonio Prencipe