Cronaca Capitanata

Per ricordare e non dimenticare. L’intervento di questa mattina all’incontro in ricordo della strage del 9 agosto 2017


“Un ringraziamento a tutte le autorità civili, militari e religiose intervenute e a tutti i cittadini presenti. Un saluto affettuoso alla famiglia Luciani e ad Arcangela e Marianna e ai loro figli.
Oggi, per il terzo anno consecutivo, ci ritroviamo in questo luogo per ricordare un triste evento che ha cambiato la vita della città di San Marco in Lamis e di tutto il territorio garganico. Voglio sottolineare come ci siamo ritrovati qui in questi anni e ci ritroveremo sempre qui anche negli anni a venire, perché San Marco e tutto il Gargano non dimenticano, anzi, oggi esprimono con più forza il grido di dolore di una terra segnata dalla mano mafiosa ed il loro NO ad ogni forma di condizionamento malavitoso.
La barbara uccisione dei nostri concittadini Aurelio e Luigi ha cambiato la storia della nostra città e del nostro territorio. Ha finalmente gridato al mondo una realtà conosciuta da tutti, ma ignorata da tanti che negli anni ha condizionato lo sviluppo e la vita di tutti gli abitanti del Gargano. Ci sono volute due vite innocenti spezzate per risvegliare in tutti noi la voglia di riscatto e la voglia di affermare la nostra identità e natura di popolo laborioso ed accogliente che, come ho sempre detto in ogni occasione, adesso deve riprendere in mano la propria terra ed avere il coraggio di ribellarsi. Deve avere il coraggio di dimostrare concretamente la propria indignazione, non voltandosi dall’altra parte o cadendo in un colposo silenzio. Luigi ed Aurelio sono stati uccisi il 9 agosto 2017 dalla vile mano mafiosa, ma la nostra omertà li uccide ogni giorno. La nostra dignità di uomini e cittadini si afferma con il coraggio di parlare, di collaborare con le istituzioni. Solo così potremo ritrovare la nostra libertà.
Tanto è stato fatto dalle istituzioni, la magistratura e le forze dell’ordine in primis a cui va il nostro ringraziamento. Ma tanto c’è ancora da fare e questa terra e la nostra città aspettano risposte. Aspettano di conoscere la verità, aspettano che sia fatta giustizia.
Il miglior modo per ricordare e onorare la memoria di Luigi ed Aurelio è, per tutti noi cittadini, rispettare le regole e la legge (come ha detto Papa Francesco “è nostro dovere praticare la giustizia”), e per la magistratura è affermare la verità dei fatti e fare giustizia. Quella giustizia che noi tutti chiediamo e aspettiamo e che non significa voglia di vendetta, ma ridare a questa terra la propria dignità e la spinta a ritrovarsi uniti e più forti nel combattere contro il potere mafioso.

(dalla pagina Fb di Michele Merla)

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Redazione

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