Parliamo Manfredoniano: “Sand’Andùnje, màškere e sùne”
Sant’Antonio, maschere e suoni.
Questo Detto ci ricorda che il giorno della ricorrenza di Sant’Antonio Abate, Santo eremita egiziano, vissuto nel III secolo, protettore degli animali domestici, ufficialmente si dà inizio al periodo di Carnevale.
Il 17 gennaio infatti iniziano a farsi vedersi in giro delle persone in maschera e a udirsi le musiche adatte. A partire da questa data e per ogni giovedì, chiamato ‘giovedì grasso’, e fino al Carnevale compaiono gruppi di ragazzi e bambini mascherati.
Queste persone sono ‘i màškere = le maschere. I sùne = i suoni, indicavano le orchestrine da ballo una volta impegnate intensamente nel periodo di Carnevale.
Molto sentita da sempre questa festa dalle popolazioni sipontine.
I nostri padri e i nostri nonni le hanno dato molta importanza, quando non esistevano altre forme di divertimento.
Con l’avvento del grammofono si organizzavano facilmente festicciole in famiglia, sbaraccando il letto per ottenere spazio da utilizzare come pista da ballo.
Ma è superfluo spiegare ai Manfredoniani che cos’è il Carnevale, perché lo portiamo nel nostro DNA.
Sand’Andùnje, màškere e sùne