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Parla l’amante di Impagnatiello: “Con Giulia ci siamo abbracciate per solidarietà femminile”

A più di una settimana dall’omicidio di Giulia Tramontano, la ragazza incinta uccisa a Senago dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, si aggiungono ulteriori dettagli su quella sera di sabato 27 maggio, il giorno della scomparsa (e della morte) di Giulia. A rivelarli – tramite Repubblica – questa volta è l’amante di Alessandro, una sua collega che aveva scoperto la doppia vita dell’uomo e voleva smascherarlo proprio con l’aiuto di Giulia. Le due si sono incontrate quel pomeriggio, poche ore prima della morte. “Un incontro pacifico e cordiale in cui appena ci siamo viste ci siamo abbracciate per solidarietà femminile”.

L’invito per quel pomeriggio di chiarimenti arriva alle 14.38. La ragazza aveva trovato il numero di Giulia sull’IPad di Alessandro: “Lì in quella conversazione con Giulia ci siamo accordate pacificamente, anche perché eravamo entrambe vittime di un bugiardo, per incontrarci. Giulia mi ha detto che a lei interessava il bambino, che sarebbe tornata a casa solo per parlare con Alessandro e per lasciarlo. Non sapeva ancora se poi sarebbe tornata a Napoli dai suoi genitori ma sicuramente non voleva più vedere Alessandro. Io le ho proposto che se ne avesse avuto bisogno poteva venire a casa mia a dormire. Ma lei disse di non preoccuparmi. È andata via alle 18.45”.

A poche ore da quell’incontro, che aveva fatto emergere le tante bugie che l’uomo aveva detto in maniera parallela alle due donne, la ragazza prova a scrivere a Giulia ma il tono dei messaggi è molto diverso dalla cordialità di qualche ora prima. Così, la ragazza sente Alessandro, chiede direttamente a lui notizie su Giulia, ma lui glissa: prima dice che dorme, poi che è andata via. “Era palesemente agitato tanto da risultare sudato, mi ha detto che Giulia dormiva, poi che era da un’amica”.

La ragazza si era conosciuta con Impagnatiello lo scorso giugno, ma lui aveva detto a lei di aver lasciato la sua fidanzata (ovvero Giulia) a dicembre. “Quando lui mi ha detto che si erano lasciati nelle mie visite a casa non trovavo più trucchi, spazzolino, accappatoio, i segni della presenza di Giulia. Non c’erano foto. Delle volte notavo dei dettagli tipo la piastra dei capelli, ma mi diceva che ogni tanto Giulia tornava a casa per prendersi ancora le sue cose”. 

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