Paolo Campo: “La Puglia investe sulle reti idriche della provincia di Foggia”
Paolo Campo: “La Puglia investe sulle reti idriche della provincia di Foggia”
La Regione Puglia ha programmato di investire 340 milioni di euro fino al 2027 sull’approvvigionamento, la depurazione e le reti idriche della provincia di Foggia.
Un piano epocale che coinvolge ampiamente gli abitati, le zone rurali e produttive, le aree turistiche del Gargano con interventi sulla lotta alle perdite di acqua nelle reti, il miglioramento della qualità dell’acqua distribuita e di quella depurata a tutela dell’ambiente, del mare e dell’economia blu, il completamento delle infrastrutture mancanti o insufficienti, l’innalzamento degli standard di servizio a cittadini e imprese in termini di regolarità di erogazione e di continuità.
Cifre, opere, obiettivi sono stati il focus del mio intervento all’interessante e partecipato evento “Acqua sorgente di vita – Situazione idrica del Gargano” organizzato dall’associazione Donne del Gargano in cammino, che ringrazio ancora per l’invito, e ospitato dall’Asp Zaccagnino nella sua storica e suggestiva sede.
Il contesto in cui si inseriscono gli investimenti è il Piano di Tutela delle Acque, approvato prima dalla Commissione Ambiente da me presieduta, su impulso del vice presidente della Regione Raffaele Piemontese, e poi dal Consiglio regionale a maggio dello scorso anno.
Il programma finanziario ammonta a circa un miliardo di euro, da investire sull’intera regione, appunto per incrementare la rete fognaria, potenziare gli impianti di depurazione e incrementare il riuso delle acque reflue a fini produttivi.
Saranno anche intensificate le azioni di tutela delle acque interne, con l’obiettivo di ridurre il consumo delle acque di falda e prevenire il dissesto idrogeologico. Temi, questi ultimi due, particolarmente impattanti sulle comunità del Gargano.
Grazie al Piano di Tutela delle Acque, tutti gli attori, pubblici e privati, potranno orientare più efficacemente l’uso dell’acqua: una risorsa sempre più preziosa perché sempre meno disponibile, anche a causa degli evidenti e innegabili cambiamenti climatici.
Paolo Campo