Fede e religione

Padre Nicola da Gesturi, il “messaggero dei poveri”

OGGI 8 giugno del 1958, a Cagliari, nell’infermeria provinciale dei Frati Cappuccini, moriva fra Nicola da Gesturi. Quella morte strappava alla città e all’Isola non solo una figura di primo piano a tutti ben nota.

Manfredonia – MI appare di riflesso di fronte alla città, costeggiata dal torrente che sfocia nel mare, l’ombra che raccoglie reliquie e pensieri, ricordi e battiti del tempo che è rimasto fermo in una parte del fondo pulito marino. Mature idee di straordinaria purezza del luogo quando è isolato.

MI viene fuori il giorno del Beato Nicola da Gesturi, il frate questuante che parlava pochissimo, colui il quale è vissuto nella secondo guerra mondiale, lui il cappuccino, più insultato e deriso nella storia dei santi, solamente per la sua sconfinata bontà esagerata, perché perdonava tutti, ora lui in quest’istante rappresenta l’ombra di quest’acqua del Ponticello di Siponto – oggi è dedicata a lui, alla sua vita di stenti.

Di lui ricorre in questo giorno la sua proclamazione a Beato avvenuta proprio 8 di giugno 1999 da Papa Giovanni Paolo II – Wojtyla. Lo dichiarò vero cuore terreno. L’acqua ,questa acqua benedetta che sta ad indicare il suo sguardo dai i suoi occhi ceruli ,ma raramente lo si poteva guardare in viso perché portava sempre il capo basso,nella sua piccola statura.

L’ombra che trova in quest’acqua ,mi ricorda un uomo giusto ,che ha patito maltrattamenti a non finire dai suoi superiori,lui ch’era dotato di un livello spirituale ed intellettuale molto elevato quanto cielo. In quest’ombra sull’acqua si accosta la mia vita fatta di mare, di sassi, di freschezza marina, di sabbia e lunghe nuotate. Io che dal mio paese ti ricordo caro Beato Nicola, che il mondo di ora e la chiesa di adesso hanno tutto da imparare da te persona comune, diventata persona fuori da ogni logica dal pensiero che ancora viaggia proprio come un’ombra sull’acqua di fronte alla città da me ricordato.

di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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