Nuove prospettive di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale
Sabato 19 novembre, alle ore 18 presso la sala conferenze le Clarisse, Giuliano Volpe sarà a Monte Sant’Angelo per presentare il suo ultimo volume “Un patrimonio italiano. Beni culturali, paesaggio e cittadini”. Un’occasione per discutere della gestione dei beni culturali condivisa tra pubblico e privato.
L’incontro è organizzato dalla neonata associazione culturale “la Fenice” e dal circolo Legambiente FestambienteSud di Monte Sant’Angelo.
I presidenti delle due associazioni, Felice Piemontese e Franco Salcuni, dialogheranno con il presidente del Consiglio Superiore “Beni culturali e paesaggistici” del MiBACT, Giuliano Volpe, creando un momento di riflessione sulla gestione pubblico-privata dei beni culturali grazie anche ad esempi concreti, come quello della cooperativa Ecogargano operante a Monte Sant’Angelo da diversi anni e guidata da Giuseppe Palumbo. Il dibattito, introdotto da Valentina Scirpoli sarà moderato da Felice Sblendorio.
IL LIBRO.Negli ultimi due anni si è discusso di patrimonio culturale più che negli ultimi vent’anni. Dopo un lungo periodo di disinteresse, accompagnato da tagli indiscriminati e dal blocco delle assunzioni, il tema è finalmente diventato di grande attualità. È necessario un profondo cambiamento di visione per allontanarsi da una certa tradizione elitaria e seguire con decisione la strada indicata nel 2005 dalla Convenzione Europea di Faro sul diritto al patrimonio culturale: una vera e propria rivoluzione copernicana, che mette al centro i cittadini, le comunità, i territori. Per fortuna l’Italia è un paese straordinario, che riserva continue scoperte, sorprese imprevedibili: non c’è città, non c’è piccolo borgo, non c’è località che non conservi tracce storiche, monumenti, tradizioni, peculiarità paesaggistiche di grande interesse. Ed è proprio dall’indagine sul territorio che Giuliano Volpe parte per parlarci del futuro del nostro patrimonio. Un viaggio nell’Italia migliore, un tour ideale tra musei, parchi, monumenti, gestiti “dal basso”: tante soluzioni diverse che dimostrano come sia possibile fare dell’eredità culturale un elemento vivo e un fattore di coesione e di crescita di una comunità, grande o piccola che sia.Quante energie, quanto entusiasmo, quante capacità animano il nostro Paese: ma le energie devono essere sostenute, l’entusiasmo non va spento, le capacità meritano di essere sviluppate. In questo saggio sono raccolte storie e situazioni in cui gli ostacoli sono stati trasformati in opportunità, in cui la voglia di fare italiana ha trovato spazi e possibilità per mettersi alla prova, e riuscire. Un messaggio di ottimismo della volontà che viene da grandi fondazioni e da società pubbliche, da piccole associazioni o da giovani professionisti. Un messaggio da raccogliere e valorizzare: è questo il nostro vero patrimonio.
GIULIANO VOLPE. (Terlizzi 1958), laureato in Lettere classiche (Università di Bari), dottore di ricerca in Archeologia (Università di Napoli Federico II) e in Storia (Scuola Superiore di Studi Storici, Università della Repubblica di San Marino), è professore ordinario di Archeologia all’Università di Foggia, di cui è stato rettore tra il 2008 e il 2013. Dirige da molti anni importanti scavi terrestri e subacquei e ricognizioni archeologiche in Italia, in Francia e in Albania. Coordina la Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia. È presidente della SAMI-Società degli Archeologi Medievisti Italiani e della Fondazione Apulia felixonlus. Dirige la rivista L’archeologo subacqueo e le collane InsulaeDiomedeae (Collana di ricerche storiche e archeologiche), BibliothecaArchaeologica, Adrias (Archeologia dell’Adriatico e del Mediterraneo) e Aufidus per Edipuglia. Fa parte dei comitati editoriali di numerose riviste internazionali ed è membro di varie società scientifiche in campo storico e archeologico. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui le monografie La Daunia nell’età della romanizzazione (1990), Contadini pastori e mercanti nell’Apulia tardoantica (1996), Le vie maestre (2013), Patrimonio al futuro (2015). Dal 2012 è componente e dal 2014 presidente del Consiglio Superiore “Beni culturali e paesaggistici” del MiBACT.