Pestaggio Milano, parla la vittima: “Bastonata da cane, denuncio i vigili”

La donna bloccata e colpita a Milano con delle manganellate dai vigili mercoledì mattina ha parlato per la prima volta con Repubblica. Le immagini delle manganellate hanno fatto il giro del web e aperto una dura battaglia politica. La Procura, dopo alcune informazioni sbagliate, ha precisato che la donna non era nuda e non stava importunando nessuno, nemmeno l’asilo e i bambini che alcuna stampa aveva tirato in ballo per legittimare quel blocco così forte. 

La donna, una transessuale brasiliana di quarantadue anni, vive nel suo quartiere di Via Padova. Parla di quello che è successo mercoledì mattina. “Ero molto agitata, avevo litigato con alcuni peruviani al parchetto di via Giacosa, mi davano del maricon, del frocio. Mi sono arrabbiata perché il signore che puliva le foglie (il netturbino) ha fatto spostare solo me e non loro e ci siamo un po’ presi. A quel punto sono arrivati i vigili”.

Bruna smentisce, come la Procura, le ricostruzioni girate in queste ore. “No, non ero nuda, ero vestita così come mi vedi (jeans, maglioncino viola e ciabatte di gomma) e non mi sono avvicinata a nessun bambino. Ero su di giri, sono una tipa molto agitata, avevo bevuto la sera prima e avevo fumato uno spinello la mattina. Ma non ho fatto nulla di male, non ho picchiato nessuno. Non capivo perché se la prendevano solo con me, mi sembrava un’ingiustizia. Dalla rabbia mi sono morsa le braccia e mi sono fatta dei tagli”. 

La donna, che denuncerà i vigili, racconta quanto è successo dopo. “Mi hanno caricata in auto, dietro, e io ho iniziato a dare delle testate alla plastica della macchina. Poi ho capito che volevano picchiarmi. Tra di loro i due agenti si sono detti: ora ci fermiamo e le diamo le botte a questa bastarda così la smette e la ammanettiamo. Io ero seduta, avevo le braccia alzate dicendo di non picchiami. Invece ho preso colpi in testa, al fianco, ancora alla testa. Mi sono sentita trattata come un cane, una tortura”.