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Parla Michela Murgia: “Non ho paura della morte, ma del dolore. Questo è il tempo migliore della mia vita”

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Michela Murgia ritorna a parlare della vita, della sua malattia, della sua famiglia e del suo tempo.  In copertina su Vanity Fair, in un numero co-diretto dalla stessa Murgia, la scrittrice sarda non ha timore a dichiarare che questo è il momento migliore della sua vita. Nonostante la malattia, che Murgia ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera e in un libro, “Tre ciotole”, questo è un momento di realizzazione di molti sogni e desideri. 

“Molte volte la felicità ti passa accanto e tu non capisci che quello è un momento felice”, ha raccontato Michela Murgia in una lunga intervista al direttore Simone Marchetti. “Perché sei troppo presa o stanca. Ho avuto fortuna perché il mio tipo di lavoro mi permette un’introspezione e delle pause in cui posso guardare me stessa dall’esterno e in cui capisco che il tempo che sto vivendo è probabilmente il tempo migliore della mia vita. Io oggi le dico: questo è il tempo migliore della mia vita. Visto da fuori non lo è: ho il cancro, ho il tempo contato, come tutti del resto, ma io ho il conto più breve. Dovrebbero essere elementi di non felicità. Ma invece non conta il cosa, conta il come. E in questo momento io posso scegliere il come”. 

Murgia, che ha rivelato di avere un tumore al quarto stadio con metastasi già nei polmoni, nelle ossa, al cervello, non ha paura della morte, ma del dolore. “Non ho paura della morte. Ho paura del dolore. Naturalmente parliamo della morte mia. È gestibile anche questo stadio, perché posso parlare con lei, posso vivere, posso scrivere. In questo anno e mezzo ho scritto, sono andata in America, mi sono goduta le sfilate, sono andata sull’Orient Express. E tuttora ogni mattina mi sveglio pensando che ci sono persone che hanno la mia malattia e che non hanno la mia qualità di vita”.

La scrittrice, con la sua famiglia queer, ha comprato una casa per passare del tempo con i suoi figli d’anima e con tutte quelle persone che hanno avuto un ruolo nella sua vita. “In realtà è molto piccola. Ci sono più letti che stanze. Dormiremo tanto sul divano. Ha però un grande giardino. E quel giardino sarà il fulcro della nostra estate familiare”.

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