Maria Teresa Valente paragona il sindaco Rotice a ‘Mastrolindo’

Un sindaco, che non sa distinguere le esigenze di sicurezza di una festa di partito con poche centinaia di persone da una festa patronale con migliaia e migliaia di persone.
Un sindaco, che parla di legalità e poi liquida il gravissimo episodio avvenuto al luna park come opera di qualche balordo.
Un sindaco, che continua ad accusarmi falsamente di mandare veline alla stampa e sorvola sulla grave mancanza di riservatezza degli atti negli uffici comunali.
Un sindaco, che dimentica di essere il sindaco di tutti e sta facendo spudoratamente campagna elettorale per una parte politica.
Un sindaco, che si descrive come un supereroe arrivato a Manfredonia e che in pochi mesi ha cambiato in meglio la città (ma se ne è accorto solo lui).
Un sindaco, che fa fatica a capire che 25 euro al mese di abbonamento per il parcheggio ai residenti non è una conquista ma una sconfitta nell’ascolto della cittadinanza.
Un sindaco, che chiede di abbassare i toni e poi si trasforma in Mastro Lindo con tanto di spruzzino per fare ‘pulizia’.
Un sindaco, che probabilmente non ha ancora chiaro il suo ruolo, mentre io il mio ce l’ho chiarissimo: sono Consigliera d’opposizione e nonostante i ripetuti attacchi ad personam continuerò a vigilare sull’operato di questa Amministrazione, esattamente come prevede la legge, altrimenti non saremmo più in una democrazia.
Un sindaco, di cui tuttavia comprendo la necessità di colpire gli avversari nel (vano) tentativo di offuscarne l’immagine perché, evidentemente, si rende conto che non riesce a brillare di luce propria.
Maria Teresa Valente
Con Manfredonia