Storia

Manfredonia la terra du li piant du paradus

L’amata terra nostra –  Era piena di odori puri forti della natura più vera, circondata come si usava dire in dialetto manfredoniano da “li piant du paradus”. Il vento più buono saliva fino alle cave che diffondevano anche in profondità le voragini bianche di nuvole di polvere. L’odore forte del timo e dei fichi d’india…l’origano e la malva . Profumi che procedevano –

La ‘Festa Patronale’  che si festeggiava sempre gli ultimi giorni di fine agosto fino al primo di settembre “Festa di Sant’Andrea”. Quasi tutti ci tenevano a fare bella figura, per sentire la coscienza e l’anima sollevata, insomma provare pace per quella immagine della Madonna Santissima Maria di Siponto, tenuta sull’altare con i suoi meravigliosi addobbi di rosso infiorata e dai tappeti che abbellivano l’altare in un clima davvero inspiegabile del religioso di fede.

Quando il popolo iniziava a prepararsi per la processione – con il vestito più nuovo, rispettato il voto fatto – alle ore 7.00 in punto sparavano i cannoni tra mare e cielo per l’apertura della festa.

Mentre dentro al canto del pomeriggio partiva la processione santa con il quadro della Madonna, si allungava la folla lungo la sera in un silenzio di preghiera. Non come adesso con musiche religiose che a volte si confondono con altre musiche. Diverse. Quante devote andavano senza scarpe, ma solamente con calze di nylon per tutto il tragitto che si allungava per le stradi della città. Le illuminazioni coloravano la sera fitta tra i singhiozzi di passione di culto mariano dell’amato cielo manfredoniano, che ogni anno confidava sempre in una nuova condizione della propria terra.

Articolo di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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