Attualità Estero

Mandato di cattura per Putin: le deportazioni dei bambini sono crimini di guerra

C’è un fatto netto sulla guerra scatenata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina: sono crimini di guerra le deportazioni dei bambini dall’Ucraina alla Russia. A determinarlo è stata la Corte penale internazionale che ha emesso un mandato di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin. Secondo la corte, infatti, Putin “sarebbe responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia”.

I crimini, secondo le ricostruzioni, sarebbero stati già perpetrati nei primi giorni di guerra, dunque dal 24 febbraio 2022. I dati sui bambini sono incerti, ma da Kiev lo scorso dicembre si denunciavano più di 13mila bambini allontanati dall’est del Paese. Secondo una commissione indipendente, sono scomparsi molti bambini proveniente dagli orfanotrofi e da altre istituzioni. Secondo la Yale School of Public Health almeno 6000 bambini sono portati in campi di rieducazione in Russia. Le strutture individuate dalla ricerca sono 43, di cui 7 nella occupata Crimea.

Dall’Ucraina arriva soddisfazione per questa decisione. “Una decisione storica. Sono personalmente grato al procuratore della CPI Karim Khan per questa decisione. Continuiamo la stretta collaborazione con la Cpi nei casi di deportazione forzata di bambini ucraini. Oltre 40 volumi di fascicoli, più di 1000 pagine già condivise con la Corte”, ha dichiarato Andrij Kostin, procuratore generale dell’Ucraina. 

La Russia, invece, non si dimostra preoccupata per la notizia. “Le decisioni della Corte Penale internazionale non hanno significato per il nostro paese, anche da un punto di vista legale”,annuncia Maria Zacharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. 

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