Storia

Luglio, estate 1955: Sipontina e a carrete du zujiu Fulipp

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

Manfredonia – SIPONTINA, nel più fresco periodo d’estate, ho guardato quella tua foto ieri mentre avevo gli occhi pieni di gocce che mi bagnavano gli zigomi e scendevano fino al mento, mentre leggevo dietro la foto “anni ’55”, dal clima limpido di inizio luglio che l’aria portava il forte profumo dell’uva di vino, della legna bruciata, meravigliosa stagione dei polpi che al mercatino si muovevano nei recipienti, che solo ad avvicinarti accanto respiravi aria di mare.

Tu che seduta a quella sedia – Tu Sipontina del dolce cuore in attesa cucivi il vestito più piccolo come si usava fare una volta, ti guardo, che immagine bella e ganza la Manfredonia della strada nuova e libera, dal cielo forte e pulito quasi di un bianco atmosferico, vivido e franco termine riconducibile usato spesso in passato.

La carretta già ecco la famosa che si guidava con la forza delle mani con l’aiuto della spinta delle gambe e del corpo, per uso di trasporto di ogni tipo di materiale sia alimentare che vestiario e addirittura per un leggero mobilio da traslocare. Era, rappresentava il mezzo importante di un tempo molto sanguigno e puro.

Sipontina respiravi sole spremuto nel bicchiere la mattina, mentre le nuvole si accavallavano in una corsa irrequieta e frettolosa per andare a finire sopra i tetti della Cattedrale, quella via che pulizia dava agli occhi dei passanti si sentiva anche l’odore dell’acquaforte, mentre il tuo lieve sorriso guardava un fotografo di passaggio da dare così oggi a me la possibilità di raccontare la tua gioventù.

 di Claudio Castriotta 

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]