Fede e religione

“L’icona della Vergine di Loreto venerata nel Santuario – Santa Protettrice degli aviatori  dell’Aeronautica Militare”  

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Abbiamo già accennato al miracolo della Traslazione volante della Santa Casa da Nazareth a Loreto.

L’antica tradizione risale al 1296, quando l’eremita fra’ Paolo della Selva riferì alle Autorità una storia affascinante, poi riportata in vari documenti, nel corso del tempo, arricchendosi di dettagli via via più pittoreschi.

Secondo questa storia, gli angeli avrebbero portato via dalla Palestina caduta in mano ai Turchi la Santa Casa nel 1294.

Il viaggio della Santa Casa avrebbe toccato prima Tersatto, Trsat, oggi quartiere della città di Fiume, in Croazia, ma gli angeli decisero di attraversare il mare e di portare il loro prezioso carico nel territorio di Recanati, dove posero la Santa Casa prima in un bosco che apparteneva a una gentildonna di nome Loreta, poi sul campo di due fratelli, e infine, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1296, sulla sommità del Monte Prodo.

Successivamente, per proteggere la Santa Casa, intorno ad essa venne eretto prima un muro, poi un santuario, che subito divenne meta di pellegrinaggi di fede.

È difficile comprendere cosa ci sia di reale nella storia della Traslazione, e cosa sia frutto di racconti popolari. Una versione della storia vuole che sia stata una ricca famiglia di principi imparentati con la famiglia imperiale di Costantinopoli a portare in salvo i resti della Santa Casa fino a Loreto. Quel che è certo è che ancora oggi la storia del misterioso ‘viaggio’ della Santa Casa, con tutto quello che essa rappresenta, affascina i pellegrini che si recano in visita al Santuario.  

di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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