Lago Luigi Bellofatto: nel cuore della natura il ritrovo prediletto dei pescatori sportivi della Capitanata
Esiste dal 1975 ma negli ultimi cinque anni, grazie alla scommessa imprenditoriale di Francesco La Salandra, è una realtà di riferimento per tutti coloro che praticano pesca sportiva: stiamo parlando del Lago “Luigi Bellofatto”. Il lago ha origine da uno scavo naturale con fondale di terra. La presenza di incanalature praticate a fini irrigui porta a confluire nel lago l’acqua sorgiva sotterranea alimentata poi da acqua piovana. La passione del nonno per la pesca è diventata una realtà fiorente nelle mani del nipote. Oggi, il Lago Luigi Bellofatto, conquista gli appassionati di pesca della Capitanata, del Subappennino fino alla BAT. La pesca sportiva è quell’attività di pesca che sfrutta le risorse acquatiche viventi a fini ricreativi o sportivi. Nel caso del Lago Luigi Bellofatto il contesto inimitabile lo rende un luogo di svago anche per chi ama il contatto con la natura.
Una sfida moderna che nasce da un’intuizione del passato…
Mio nonno aveva questa passione. Ho voluto rendere onore alla sua memoria anche per questo motivo il lago porta il suo nome. Ho compreso il potenziale del posto e mi sono voluto cimentare in questa sfida. L’obiettivo è quello di valorizzare qualcosa che mi appartiene, rispettare l’idea di una persona cara e mettere a frutto le mie capacità imprenditoriali.
Anche il posto ha un valore aggiunto…
Si tratta di un lago naturale con un isolotto centrale a ferro di cavallo. Il lago si rivela dopo un lungo viale alberato di pini. Non mancano piantumazioni di cipressi arizonici. Tutto intorno una distesa di prato inglese. Il lago è naturale, l’acqua pertanto è particolarmente chiara perché è acqua di sorgente ossigenata. Questo aspetto incide anche sulla qualità al palato del pesce pescato. I pesci vivono in un ambiente naturale con acqua fredda e ossigenata.
La posizione gioca un ruolo importante per il tuo pubblico?
Assolutamente sì. Il lago è immerso nell’agro di Ascoli Satriano: siamo a due passi dalla Statale16, vicini ad Ordona, raggiungibili in breve tempo da Foggia. La zona di influenza intorno a me è quella dei Cinque Reali Siti. Ricevo periodicamente anche gente che arriva da San Ferdinando di Puglia, Barletta, Canosa. È un lago di prossimità che ha la comodità di essere facilmente raggiungibile e di essere immerso in una splendida cornice naturalistica. Chi ci sceglie lo fa non solo per praticare sport ma anche per rilassarsi. Ricordiamo sempre che stiamo parlando di un lago naturale, tutto intorno abbracciato da distese di grano, con una vista privilegiata sul Subappennino, lo sguardo può estendersi fino a Lacedonia, Ascoli, Candela.
Chi è il tuo cliente tipo?
Il pubblico è abbastanza eterogeneo. Ci sono persone che ci hanno scelto perché praticano da sempre questa attività sportiva: l’età media è dai 40 fino ai 65 anni. I giovani sono limitati. Spesso si arriva al lago tramite il passaparola, i padri trasmettono la passione ai figli. Il nostro è un contesto amatoriale in cui si lavora per fasce orarie. E’ necessario tesserarsi per poter usufruire di tutti i servizi previsti. Nel corso del tempo comunque sono riuscito a mantenere una certa continuità tra pubblico consolidato e gente nuova. Tra questi non manca anche chi ci sceglie come contesto naturale di prossimità.
Che tipi di eventi comuni organizzi?
Periodicamente organizziamo attività sportive come tornei amichevoli. Per i nostri tesserati ci sono momenti di sport e aggregazione come ad esempio la pesca natalizia. Cerchiamo anche di ricalcare quelle che sono le tradizioni legate alla pesca proponendo eventi come la pescata notturna che celebra l’apertura della pesca delle trote. Con il passare del tempo ha preso sempre più piede la logica della pesca nelle acque interne. Il prossimo evento è previsto per il 25 febbraio: appuntamento con “Una notte al lago” dalle ore 22 alle ore 12 del giorno dopo. Sarà possibile allestire gazebo e zone grill. Per le prime cinque trote più grandi pescate sono in palio premi di natura enogastronomica.
Che tipo di esemplari si possono pescare?
Ci sono tutti i tipi di trote principalmente trota salmonata con carni rosse, trota iridea, trota fario. La salmonata è quella che uso in modo più frequente per la sua appetibilità. Non dimentichiamo, infatti, che dopo il piacere dell’attività sportiva deve esserci anche il piacere per il palato: anche se non è un pesce di mare la trota si fa apprezzare a tavola.
C’è stata qualche pesca record?
Certamente, anche perché cerco di organizzare la pescata variando con il tipo e il peso degli esemplari: si parte dalla trota da portata da 200 grammi fino a pezzature di circa 8 kg. A prescindere dal peso, l’aspetto ludico per il pescatore è cimentarsi anche con un pesce combattivo che fa attrito così come quelli più grossi tirano di più alla lenza. Tuttavia, questo aspetto, è possibile proprio perché il pesce che vive in un’acqua dolce ossigenata è un pesce che sta bene e di conseguenza più reattivo.
Per concludere: come inviti chi non si è ancora avvicinato a questa esperienza?
Sicuramente di recarsi al lago per vivere da vicino un contesto naturalistico di rara bellezza. È importante riconsiderare il contatto con la natura soprattutto dopo la pandemia. Avvicinarsi allo sport della pesca significa vivere un ritorno alle origini praticando un’attività che è sempre esistita ma che oggi può essere rivalutata nella sua forma ludica.