Attualità Capitanata

Ipotesi di recupero di strutture destinate alla formazione degli Allievi Agenti

Roma, 9 aprile 2021
Pref. Lamberto Giannini
Capo della Polizia – Direttore Generale della P.S.
R o m a
Prot.: 7.6.1/285/2021/fr


Oggetto: Turn over inadeguato – Ipotesi di recupero di strutture destinate alla formazione degli
Allievi Agenti
Signor Capo della Polizia,
conosciamo la sensibilità e il quotidiano impegno che profonde per migliorare le condizioni
di lavoro e di vita delle donne e degli uomini della Polizia di Stato.
Ed è proprio in ragione di questa Sua riconosciuta sensibilità che sono a richiederLe un
intervento per cercare di risolvere l’urgente annosa questione legata ai massicci pensionamenti che si
registreranno nei prossimi anni e in funzione dei quali si correre il rischio di pregiudicare la stessa
efficienza dei servizi di Polizia.


Dopo almeno due decenni di inadeguate, se non addirittura inesistenti, politiche assunzionali,
le cui responsabilità ricadono trasversalmente sugli schieramenti politici che hanno retto le sorti dei
governi che si sono medio tempore succeduti, la precarietà degli organici dei vari ruoli della Polizia
di Stato, in assenza di immediati interventi mirati ad un consistente ripianamento nel breve termine,
rischia seriamente di compromettere la funzionalità dell’apparato.


Nei prossimi anni ci saranno infatti svariate decine di migliaia di operatori che raggiungeranno
il sessantesimo anno di età e verranno collocati in quiescenza. Per la più parte si tratta di poliziotti
entrati in amministrazione come Agenti Ausiliari, con procedure selettive semplificate – che non
sarebbe sbagliato immaginare di riproporre con i necessari adattamenti – che consentivano l’ingresso
di 5 – 6 mila nuovi agenti ogni anno.


E proprio nel momento in cui era necessario assicurare un turn over a tappe forzate per cercare
di riempire la voragine provocata da questa massiva fuoriuscita di risorse umane la pandemia ha
imposto un notevole ridimensionamento delle potenzialità formative. Sia per la necessità di assicurare
il rispetto delle distanze interpersonali all’interno degli istituti di istruzione, sia per la temporanea
sospensione delle procedure selettive concorsuali.


Proprio la consapevolezza degli effetti di questa drammatica congiuntura ci hanno spinto a
proporre, quale prima ipotesi per arginare nel medio periodo i flussi in uscita, di prevedere, su base
esclusivamente volontaria, la permanenza in servizio oltre il limite ordinamentale per un periodo
massimo di due o tre anni.

Un intervento che tuttavia, come detto, avrebbe attenuato, ma non certo risolto, il problema,
restando irrisolta la questione della ridotta capacità formativa, e quindi permanendo le difficoltà di
mettere a regime un progetto di reintegrazione delle carenze organiche. Perché infatti la capacità
ricettiva delle strutture destinate alla formazione degli allievi, che oggi non sopporta oltre le 1500 –
2000 presenze, sarebbe comunque stata ampiamente insufficiente anche se non fosse subentrata la
turbativa del Covid 19.


Una possibile opzione per poter aumentare, quantomeno nel breve periodo, il numero dei
corsisti è quella di andare a ripristinare l’abitabilità e la funzionalità di quelle strutture che, prima
della sciagurata decisione che ne aveva decretato la chiusura, erano per l’appunto sede di istituti di
istruzione della Polizia di Stato. Nonostante la cessata attività per la quale erano state utilizzate, sono
rimaste nella disponibilità dell’Amministrazione – pensiamo ad esempio al caso di Foggia, di
Bolzano, di Vicenza – che proprio per questo potrebbero essere nuovamente riconvertite per finalità
formative con investimenti non particolarmente impegnativi. Trattandosi peraltro, quantomeno in
alcuni casi, di immobili che attraverso la c.d. cartolarizzazione erano stati ceduti a privati, non è da
escludere la possibilità di poter concordare con gli stessi un piano di ristrutturazione attuato anche
con accesso ai benefici fiscali previsti dalla vigente normativa, con i correlati significativi risparmi
di spesa, che potrebbe essere realizzato in tempi consoni con le segnalate esigenze.


Siamo quindi a chiederLe di attivare le competenti articolazioni dipartimentali al fine di
verificare se le suggestioni portate dalla presente siano o meno attuabili. Fermo restando che, in ogni
caso, il tema della sostituzione del massivo numero di pensionamenti rappresenta una sfida che vede
sindacato e amministrazione accomunate dai medesimi interessi. Per perseguire i quali potrà
sicuramente fare affidamento sulla fattiva collaborazione del SIULP.


Certi di un Suo interessamento sulla questione rappresentata, l’occasione è gradita per inviare
ringraziamenti anticipati, cordiali saluti e rinnovare i sensi di elevata stima.
Il Segretario Generale
Felice Romano

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Redazione

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