Attualità ManfredoniaManfredonia

”Io sono felice di essere autistico. Perché è un problema?” Un incontro che ha lasciato il segno

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]

”Io sono felice di essere autistico. Perché è un problema?” Un incontro che ha lasciato il segno

Ieri pomeriggio ho avuto il piacere di partecipare, presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo “Ungaretti-Madre Teresa di Calcutta”, ad un incontro speciale con Federico De Rosa, scrittore e attivista autistico. L’evento faceva parte del seminario itinerante del tour ‘Diversamente Felici’, un’iniziativa che promuove l’inclusione e sensibilizza sul valore della neurodiversità. Federico, che comunica attraverso la scrittura, ci ha offerto una prospettiva unica sull’inclusione e sul valore della diversità come risorsa per tutta la comunità.

L’incontro è stato introdotto dal dirigente scolastico Francesco Di Palma, che ha sottolineato l’importanza di momenti come questo per stimolare il dialogo tra scuola, famiglie e comunità. Durante il seminario, condotto dal padre di Federico, Oreste, è stato dato ampio spazio alle domande del pubblico. Quando ho chiesto a Federico quale tipo di progetto potrebbe essere utile per bambini e ragazzi con autismo, considerando che come Ambito Territoriale stiamo lavorando proprio in questi giorni ad un bando, la sua risposta è stata illuminante. Ha suggerito di trasformare gli spazi in ambienti più accoglienti per i sensi, intervenendo su rumori, luci e odori disturbanti per renderli più inclusivi e confortevoli. Inoltre, ha proposto di mappare le aree e i tempi di utilizzo degli spazi per migliorarne l’accessibilità e l’organizzazione. Infine, ha sottolineato l’importanza di introdurre attività educative basate sugli audiovisivi, capaci di offrire esperienze più coinvolgenti e inclusive.

Durante il dibattito, Federico ha condiviso un pensiero che ha toccato profondamente tutti i presenti: “Io sono felice di essere autistico. Perché è un problema?” La sua autenticità e la forza con cui ha affrontato il tema della paura e dei pregiudizi verso la diversità ci hanno ricordato quanto sia importante continuare a lavorare per abbattere stereotipi e barriere.

Non sono mancati momenti di leggerezza e sorrisi. Quando gli è stato chiesto del rapporto con i suoi familiari, Federico ha raccontato con ironia: “Con mio fratello Leonardo, che è chef, abbiamo un rapporto molto equilibrato: lui cucina e io mangio. Con mia sorella Arianna, invece, il ruolo è ben definito: lei comanda e io obbedisco.” Le sue parole hanno strappato un sorriso a tutti, mostrando il suo spirito brillante e il modo in cui affronta la vita con semplicità e autenticità.

Per Federico, il silenzio è una dimensione fondamentale. Insieme a suo padre, ha introdotto l’idea delle “passeggiate autistiche in silenzio”, momenti in cui padre e figlio condividono esperienze senza parole, favorendo una comunicazione profonda e autentica.

I suoi spunti saranno sicuramente importanti per il bando che stiamo preparando. Chi meglio di Federico può ispirare un percorso come questo? La sua visione potrà essere il punto di partenza per costruire un progetto che metta davvero l’autismo e l’inclusione al centro.

Grazie, Federico, per aver condiviso con noi la tua prospettiva unica. Manfredonia è stata onorata di averti avuto qui.

Maria Teresa Valente

[esi adrotate group="1" cache="public" ttl="0"]